Presentato a Rende il servizio di auto mutuo aiuto denominato La stanza che A.M.A. promosso dall'amministrazione comunale in sinergia con l'Associazione Ra.Gi. per accogliere i soggetti affetti da demenze e malattie neurodegenerative e per supportare i loro familiari, nelle complicate attività di quotidiana assistenza ai propri cari.

La conferenza stampa

Il progetto è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa ospitata nel salone di rappresentanza del Municipio, presieduta dall'assessore alle politiche sociali Annamaria Artese e coordinata da Simona De Maria. Sono intervenuti la presidente dell'Associazione Ra.Gi. Elena Sodano, la responsabile del servizio Rita Volpintesta, l'operatrice sociosanitaria Francesca Zicarelli, la consigliera comunale Romina Provenzano.

Stop alla solitudine

L'obiettivo è in particolare quello di rompere la solitudine e la emarginazione in cui queste figure fragili vengono improvvisamente a trovarsi dopo la diagnosi. Il servizio è gratuito e può essere prenotato ogni lunedì a partire dall'8 marzo prossimo, telefonando dalle ore 9,30 alle ore 11,30 al numero 0984-1717647. Gli incontri si svolgeranno invece ogni martedì pomeriggio, a partire dal 9 marzo, nella sede comunale, dalle 15,30 alle 17,30.

I disagi della pandemia

«La fase pandemica con le sue restrizioni, ha acuito le situazioni di disagio - ha sostenuto l'assessore Artese - Abbiamo anche notato una carenza di operatori assistenziali esperti nel trattare pazienti con questo tipo di patologie. Per questo, abbiamo pensato nel prossimo futuro anche all'organizzazione di corsi per la formazione di personale specializzato».

È solo il primo step

Lo sportello di auto mutuo aiuto è soltanto il primo step della costituzione di una più ampia rete di sostegno per le persone fragili: «Vogliamo trasformare la verde e pianeggiante città di Rende nel primo dispositivo terapeutico per i soggetti affetti da demenze - ha sottolineato Elena Sodano - così da garantire il loro diritto di vivere liberamente, umanamente, normalmente la loro condizione di malattia».