VIDEO | La figlia del giudice vittima della strage di Via D'Amelio incontra gli studenti nell'ambito di una iniziativa organizzata dalla Onlus Yairaiha
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Non basta accontentarsi del ricordo e della memoria, ma bisogna pretendere la verità, anche a distanza di 27 anni da quel drammatico pomeriggio di Via D’Amelio del luglio 1992. Fiammetta Borsellino, la figlia più piccola dell’indimenticato magistrato palermitano, per anni ha atteso nel silenzio che la giustizia facesse il proprio corso. Adesso che i processi hanno accertato depistaggi e gravi omissioni nelle indagini sulla strage in cui perse la vita Paolo Borsellino, è arrivato il momento di chiamare le istituzioni alle proprie responsabilità e di aprire i cassetti in cui sono custoditi gli inconfessabili segreti di questa buia vicenda, l’ennesima della Repubblica italiana.
Le stragi mafiose spiegate agli studenti
Fiammetta Borsellino ha incontrato gli studenti delle scuole superiori al Museo del presente di Rende nel corso di una iniziativa dal titolo Chi è stato, organizzata dalla onlus Yairaiha, presieduta da Sandra Berardi, alla quale hanno partecipato il sindaco Marcello Manna, l’assessore comunale alle pari opportunità Marina Pasqua, il docente dell’Unical e sociologo Ciro Tarantino, l’avvocato Lisa Sorrentino e Maurizio Nucci, Presidente della Camera penale Fausto Gullo.