Sarà operativo gratuitamente ed in questa prima fase il martedì ed il venerdì il nuovo sportello antiusura inaugurato al piano terra del Comune di Rende dalla Fondazione don Carlo de Cardona. In circa 25 anni l’ente diocesano ha erogato garanzie finanziarie per oltre 12 milioni di euro evitando che circa un migliaio di famiglie indebitate, ma anche piccoli imprenditori, potessero finire nelle mani dei cravattari. Presenti al taglio del nastro le massime autorità locali. Un segnale tangibile della necessità di contrastare l’odioso fenomeno dello strozzinaggio, per le istituzioni diffuso, anzi, radicato nel territorio, nonostante le denunce arrivino con il contagocce.

Fenomeno in espansione

Significativa l’apertura del presidio all’interno di un municipio sciolto per infiltrazioni mafiose: «Rafforza la rete dei servizi con i cittadini – ha detto il commissario prefettizio Santi Giuffrè - Intervenire in favore delle classi deboli è forse il modo più efficace per contrastare la illegalità. Da amministratori dobbiamo assicurare ogni utile strumento per mettere le forze dell’ordine in condizione di combattere il crimine e il malaffare. Poi quello dell’usura rientra certamente tra i più infamanti e difficili da configurare giuridicamente e quindi da combattere e vincere».

Alla cerimonia inaugurale sono tra gli altri intervenuti il prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, l’arcivescovo Giovanni Checchinato, i rappresentanti locali delle forze dell’ordine. «L’esclusione finanziaria vuol dire esclusione sociale - ha detto tra l’altro il presidente della Fondazione Paolo Mancuso. Lavoriamo molto a contatto con i parroci. Purtroppo dal nostro osservatorio privilegiato dobbiamo rilevare un aumento dei profili di indebitamento. Tra le motivazioni vi è anche la sovrapposizione di una serie di finanziamenti, i cosiddetti crediti al consumo, a cui si ricorre con troppa facilità senza rendersi conto di quanto questo canale sia costoso».

Usura piaga sociale

«L’usura è una piaga sociale – ha sottolineato il prefetto - che purtroppo trova alimento nella sofferenza della gente, una sofferenza che può essere determinata dalle cause più disparate, come la ludopatia quindi come momento patologico. Ma si può avere bisogno di soldi anche per questioni di tipo fisiologico; ci possono essere problemi di malattia, lavorativi, problemi di ogni tipo e quando non si può accedere al credito ordinario ci si può trovare in difficoltà. Proprio in questi momenti di fragilità le persone vanno intanto intercettate e poi accompagnate verso una soluzione possibile. Mi trovo a gestire questa provincia da tre mesi scarsi e però – ha detto ancora Rosa Maria Padovano – percepisco il fenomeno dell'usura come molto presente ed esteso. Tuttavia le denunce sono numericamente ancora insignificanti. La gente allora non ha ancora compreso la necessità e l'importanza della denuncia, quindi bisogna soprattutto lavorare anche in termini di formazione, di sradicamento dei pregiudizi nei confronti della utilità della denuncia, del venire allo scoperto».

Una Fondazione cristiana gestita da laici, ha osservato monsignor Giovanni Checchinato: «Abbiamo bisogno di farci prossimo nei confronti degli altri. L’esperienza della De Cardona è proprio una esplicitazione di questa necessità. Seguendo proprio l’esempio di De Cardona, il quale da sacerdote fondò la banca di credito cooperativo della nostra zona facendosi carico di sostenere gli ultimi e non i grandi possidenti. Anche questo è un insegnamento su come vivere il vangelo».