VIDEO | La figura dell'uomo è emersa nell’ambito delle operazioni denominate “Martingala” e “Planning”. Sequestrate 5 imprese operanti nei settori del commercio di elettrodomestici ed immobiliare, 7 immobili, 2 autovetture, 27 orologi di lusso e gioielli
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Beni per oltre 18 milioni di euro, accumulati illecitamente, sono stati confiscati dalla guardia di finanza di Reggio Calabria, dello Scico e da personale della Dia-Direzione investigativa antimafia a un imprenditore ritenuto il 'braccio' della 'ndrangheta nel settore della distribuzione commerciale.
La sua figura era comparsa nell'operazione 'Martingala' della Dia e del Nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle di Reggio Calabria, conclusasi nel febbraio 2018. L'imprenditore è stato rinviato a giudizio per diversi reati, fra cui associazione di stampa mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, bancarotta, usura e reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche e finanziarie, in alcuni casi con l'aggravante dell'aver agevolato gli interessi economici e finanziari della 'ndrangheta.
Il provvedimento di confisca disposto dalla sezione di misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria ha riguardato l'intero patrimonio dell'imprenditore considerato punto di riferimento sistematico dell'organizzazione di stampo mafioso, che gestiva, di fatto, imprese della distribuzione commerciale formalmente intestate a fiduciari compiacenti e che consentivano di riciclare denaro sporco. L'uomo è stato sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o nella dimora abituale.
Nel dettaglio, gli sono state confiscate cinque imprese del commercio di elettrodomestici e immobiliari, sette immobili, due auto, 28 orologi di lusso, preziosi, 147 mila euro in contanti e disponibilità finanziarie.
Il Gico-Gruppo investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza di Reggio Calabria, lo Scico e il centro operativo della Dia hanno ricostruito le acquisizioni patrimoniali - dirette e indirette - dell'imprenditore indagato nell'ultimo trentennio. Il valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.