Discariche di rifiuti bruciati anche di giorno. La situazione alla fine del lungomare di Catona sta diventando insostenibile per i tanti cittadini abitanti della zona. Un tratto della costa lasciato senza illuminazione,  la sera diviene ricettacolo di rifiuti e degrado.

«Da diverso tempo nella zona del Limoneto, quindi alla fine del lungomare di Catona in direzione Sud,  si creano delle microdiscariche che non vengono raccolte, generando nei giorni scorsi anche un incendio anche alle 10 di mattina». Questa la denuncia di Massimiliano Tramontana, residente del posto che l’ultimo incendio ha provato a spegnerlo, a suo rischio e pericolo, respirando i fumi tossici.

Dove c’è l’ex “Limoneto”, piccolo paradiso periferico, resta solo una strada con l’asfalto divelto, franata ed utilizzata come discarica di rifiuti anche solidi importanti come gomme e copertoni. Nell’aria il rumore dell’impianto ed il cattivo odore del depuratore delle acque.

«Non si può tollerare questo scempio, soprattutto se si considera che sul posto esiste già il problema del depuratore che, in alcune giornate rilascia cattivi odori, il suo funzionamento genera rumori fastidiosi».

Vi avevamo già raccontato di come il tratto che congiunge Gallico e Catona via mare sia crocevia di rifiuti abbandonati. Adesso ai danni procurati all’ambiente all’ambiente si aggiungono quelli alla salute.

Da qualche tempo i cumuli di rifiuti vengono periodicamente dati alle fiamme con pericolosi fumi e diossina che finiscono nell’aria proprio lì dove invece data la vicinanza del mare la stessa dovrebbe essere salubre e pulita.

A nulla sono valsi i tanti appelli degli abitanti del luogo riuniti in associazioni e comitati affinché si metta fine allo scempio. Ed è ancora lontano all’orizzonte l’intervento progettuale di realizzazione di un ponte per unire lato mare le due frazioni.