Il mezzo navale era stato sottratto in Grecia forse per essere utilizzato in traffici illeciti. Le attività portate avanti dalla Guardia di finanza
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Continuano i controlli in mare da parte della Guardia di finanza. In Calabria in particolare, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, opera la risorsa specializzata costituita dal Reparto operativo aeronavale (Roan) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione navale di Vibo Valentia e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione aerea di Lamezia Terme.
Nel trascorso fine settimana, il dispositivo di sorveglianza, costituito dalle unità navali di pattugliamento, dopo aver individuato e fermato nelle acque joniche, un catamarano carico di migranti partito dalla Turchia e arrestato i due scafisti responsabili dell’illecito traffico, come da notizia già divulgata, ha concentrato l’attenzione su un natante sospetto, un altro catamarano, proveniente questa volta dalle acque greche, il quale, invece di avvicinarsi alle coste nazionali, aveva proseguito la navigazione, bordeggiando al limite delle acque territoriali italiane, fino ad imboccare lo stretto di Messina.
I finanzieri hanno vigilato costantemente le mosse dell’imbarcazione, avvicendando le varie unità navali dei dipendenti reparti costieri minori impegnati, mano a mano che proseguiva la navigazione del catamarano, anche con l’ausilio di un elicottero in missione di esplorazione a largo raggio, della Sezione aerea della Guardia di finanza di Lamezia Terme e, all’altezza di Reggio Calabria, hanno affiancato lo yacht, invitando lo skipper, unico occupante apparente, a seguirli nello scalo reggino. Una volta in porto i militari, precisamente della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, l’articolazione della menzionata stazione navale competente per quella porzione di mare, hanno avviato approfonditi controlli documentali e ispezionato il mezzo nautico.
Esso si è rivelato vuoto e privo di carico, ma le circostanze della rotta seguita, malgrado i documenti presentati, poi rivelatisi abilmente falsificati, fossero apparentemente in regola, hanno indotto i finanzieri a proseguire i controlli, scoprendo quindi che il catamarano era stato, in realtà, rubato da poco in Grecia, probabilmente per esser utilizzato in traffici illeciti, accortamente camuffato, tramite l’eliminazione e l’avveduto occultamento dei segni identificativi, e travisato così da passare per altra in imbarcazione identica, ma non oggetto di furto. Il timoniere dell’imbarcazione, A. K., ucraino quarantatreenne, è stato arrestato, su conforme disposizione dell’Autorità giudiziaria competente informata e il catamarano, cautelato sotto la sorveglianza dei finanzieri reggini, è ora in attesa di essere restituito ai legittimi proprietari, già informati del ritrovamento.