Hanno tra i 12 e i 16 anni. Il monumento dedicato a un giocatore della Viola Basket morto a 21 anni è stato danneggiato domenica scorsa. Il sindaco Falcomatà: «Episodio che lascia l'amaro in bocca»
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Sono stati tutti identificati e denunciati alla Procura per i Minorenni di Reggio Calabria i responsabili dell'abbattimento della Stele a Massimo Mazzetto, il playmaker della Viola Basket, morto a soli 21 anni, il 18 giugno 1986 in via Reggio Campi, dopo un volo di alcuni metri, a causa del cedimento di un muretto di contenimento della strada.
La stele collocata in sua memoria davanti al Palazzetto di Largo Botteghelle, era stata completamente distrutta da ignoti domenica 14 marzo. Gli autori del danneggiamento sono stati identificati in sette ragazzini, di età compresa tra i dodici ed i 16 anni. A loro sono risaliti gli agenti della Polizia Locale di Reggio Calabria diretti da Salvatore Zucco. Per altri due minori potrebbe essere ipotizzato il concorso morale.
È stato grazie ad una telecamera di videosorveglianza e ad una paziente attività di pedinamento ed osservazione che è stato possibile ricostruire la vicenda. L'atto vandalico è stato perpetrato in due distinte fasce orarie e alcuni dei denunciati hanno partecipato ad entrambi i momenti, accanendosi contro la lastra commemorativa con violenza fino a distruggerla completamente.
Durante la fase di indagine - sottolinea la Polizia Locale - «si è registrata una scarsissima propensione alla collaborazione da parte di alcuni soggetti che potevano fornire informazioni utili all'identificazione dei responsabili, rendendo più ardua l'attività degli operatori che comunque sono riusciti a fare totale luce sull'accaduto».
«Vicenda che lascia l'amaro in bocca»
«Una circostanza gravissima che ci fa riflettere su quanto sia necessario ed importante agire con urgenza sull'educazione al rispetto della cosa pubblica e dei beni comuni, sostenendo il senso civico e la crescita morale e civile di giovani e giovanissimi della nostra città». È quanto affermano in una nota congiunta il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e l'assessore alla Polizia Municipale Paolo Brunetti.
«Doveroso - proseguono - è il plauso da parte nostra e dall'intera Amministrazione agli uomini della Polizia Locale reggina che nel giro di pochi giorni sono riusciti ad individuare, grazie soprattutto all'analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza, i giovani responsabili dell'accaduto. Si tratta di ragazzini, tutti di età compresa tra i dodici e i sedici anni, che si sono accaniti per ben due volte nella stessa giornata sulla stele dedicata a Mazzetto. Un episodio che fa riflettere e che lascia l'amaro in bocca soprattutto considerando l'età dei ragazzi. Nei giorni scorsi insieme all'assessora Giuggi Palmenta, che ha immediatamente organizzato un incontro per chiamare in causa tutto il mondo del basket reggino, ci siamo attivati con l'obiettivo di ricostruire la stele per poterla riposizionare nello stesso luogo o in uno spazio adiacente il palazzetto di Botteghelle. È un segnale importante ma da solo non può bastare. Alla luce dei fatti e delle circostanze, crediamo sia fondamentale agire sui giovani, sui bambini e sui ragazzi della nostra città, chiamandoli in causa direttamente e promuovendo i valori sani del rispetto e dell'amore per la cosa pubblica, che poi sono alla base della convivenza civile ma anche delle regole dello sport. In questo senso - concludono Falcomatà e Brunetta - speriamo che questi ragazzi abbiano la possibilità di capire chi era Massimo Mazzetto, cosa rappresenta per la nostra città, e quanto è grave il gesto che loro hanno fatto distruggendo la sua stele».