Il lago di Tiberiade o di Genezareth in Terrasanta, rievoca l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, richiamando un miracolo che la solidarietà e la rete di relazione tra le persone riesce a rendere quotidiano. Per questo Genezareth è il nome dell’emporio della solidarietà nato nel 2013 nel quartiere di Cannavò, zona collinare di Reggio Calabria. Uno dei cinque empori della solidarietà attivi in regione.

Allestito nei locali della chiesa di Riparo, l’emporio funziona come un piccolo market in cui persone e famiglie in difficoltà possono recarsi per prendere beni di prima necessità. C’è una cassa ma è solo funzionale all’organizzazione poiché le persone, in evidenti condizioni di disagio, anche momentaneo, hanno una tessera con dei punti che gradualmente vengono scalati e dunque non pagano nulla. La dimensione di questo emporio non si esaurisce qui. Esso è infatti un luogo di incontro, in cui volontari e volontarie, seppur con le limitazioni ad oggi necessarie, continuano ad essere presenti, ad accogliere e ad ascoltare.

In questi anni di attività l’emporio è diventato, così, un punto di riferimento per centinaia di famiglia, oggi circa 550, provenienti da Reggio e dal territorio metropolitano compreso tra Scilla e Melito Porto Salvo e Montebello Jonico. Grazie al sostegno della Caritas diocesana, della fondazione Clara Travia Cassone e delle associazioni, alle donazioni dei privati e al supporto del banco delle Opere di carità di Cirò, con cui è in corso una convenzione, l’emporio mette a disposizione di famiglie disagiate pasta, pane, salsa, biscotti, riso e altri beni di prima necessità ma soprattutto calore, accoglienza, umanità.