VIDEO | Il ragazzo è giunto in ospedale con una vistosa ferita all'altezza del torace. I carabinieri hanno poi ricostruito tutta la dinamica, dalla lite alla aggressione
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Un uomo di 64 anni, Andrea Ripepi, allevatore, è stato arrestato dai Carabinieri a Reggio Calabria per tentato omicidio ai danni del figlio, Domenico. I fatti contestati sarebbero avvenuti sabato scorso, in tarda serata, quando i militari si erano recati al Pronto Soccorso del locale “Grande Ospedale Metropolitano”, dove era stata segnalata la presenza di un ragazzo, accompagnato da un amico e dalla compagna, con una vistosa ferita da taglio all’altezza del torace, che a suo dire si era procurato accidentalmente mentre lavorava.
Fin da subito il racconto del giovane non era parso convincente ai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Calabria, che si sono subito attivati nel compimento degli accertamenti del caso.
La lite in famiglia
Il quadro indiziario, emerso in poco tempo, e rassegnato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, già dal primo sopralluogo effettuato sul posto indicato dalla vittima, aveva permesso di avere una visione pressoché chiara dell’evento: lo scenario, le diverse tracce ematiche rinvenute sulla scena, tra cui una giacca sporca di sangue appartenente al padre, l’arma da taglio ritrovata – nella fattispecie un coltello da macellazione, anch’esso intriso di sangue- non lasciavano dubbi su una colluttazione avvenuta proprio lì.
Determinanti sono state poi le successive risultanze, scaturite da analisi e confronto delle varie deposizioni contrastanti tra familiari della vittima e i diversi testimoni, condotta dai militari dell’Arma sotto la costante direzione del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e del sostituto procuratore della Repubblica Nunzio Di Salvo, che hanno permesso infine di ricondurre la responsabilità dell’evento criminoso, al padre del ragazzo, il quale, probabilmente a seguito di uno scontro avuto con il figlio, per futili motivi, lo ha poi aggredito, con un fendente da coltello, arrivato dritto al petto, determinandone quella grave ferita riscontrata sul ragazzo all’atto del suo ricovero ospedaliero.