VIDEO | I coniugi di Corigliano Rossano percepiscono il sussidio, dopo un anno di attesa per un esame diagnostico decidono per la prestazione a pagamento ma è necessario il contante
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Per i percettori del reddito di cittadinanza, la vita a volte è dura tra umiliazioni e mortificazioni. Regole contraddittorie pongono in imbarazzo chi si trova in situazioni di estremo disagio, come nel caso di una coppia ultracinquantenne del rossanese che vive di solo reddito di cittadinanza con una somma pari a 562 euro mensili, di cui 140 prelevabili in liquidità e il resto mediante pagamento Pos. I livelli di povertà si toccano con mano. «È dura, al 15 di ogni mese non ci arriva - racconta l’uomo - e siamo costretti a rivolgerci ai nostri familiari per un sostegno».
Per un esame diagnostico alla tiroide un anno di attesa
La coniuge ha un problema alla ghiandola tiroidea, da oltre un anno non riesce ad essere sottoposta a un esame diagnostico. Dopo tanti tentativi all’Annunziata di Cosenza caduti nel vuoto, la coppia decide per la prestazione a pagamento mediante l’intramoenia a Rossano. Costo: circa 85 euro. Ma quando i due si recano al Cup per il pagamento della prestazione, l’addetto chiede il contante perché con la carta non è possibile eseguire la transazione: «Ho fatto notate che il mio sostentamento arriva solo dal reddito di cittadinanza - ci dice ancora l'uomo - ma impossibilitato dal pagare con la carta ho dovuto ancora una volta chiedere aiuto ai familiari».
La coppia aveva già prelevato i 140 euro di liquidità ammessi dal sistema e, quindi, si è ritrovata nell’impossibilità di poter procedere alla richiesta poiché in quel momento non aveva i soldi. Tanto l’imbarazzo, in presenza dei tanti che in quel momento erano in fila. A quel punto la coppia si è vista costretta a rivolgersi a un familiare e chiedere in prestito la somma. E tutto questo mentre con la card è possibile magari comprare le sigarette o altro tipo di bene futile.