VIDEO | L’operazione Baby Crime condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria ha permesso di fare luce su decine di episodi ai danni di 4 adolescenti. Le indagini partite dalla denuncia di una delle vittime
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Sono sei i giovani destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare di collocamento in comunità (F.G.P. cl. 2002, A.G. cl. 2002, P.K. cl. 2000, N.M. cl. 2000 E.A.L. cl. 2000 e E.S. cl. 2000) poiché ritenuti, a vario titolo, responsabili di atti persecutori (bullismo), violenza sessuale, adescamento di minori, violenza sessuale di gruppo, violenza privata, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile, consumati ai danni di quattro ragazze minorenni, di cui una, all’epoca dei fatti, con meno di tredici anni. L'operazione, denominata Baby Crime, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giuseppina Latella.
La denuncia
Le indagini hanno tratto origine da una segnalazione pervenuta da personale dell’Ente “S.O.S. Telefono Azzurro”, con la quale veniva portata a conoscenza delle competenti autorità una presunta aggressione a sfondo sessuale nonché numerose condotte vessatorie e di molestie, anche telefoniche, subite da una ragazza minorenne da parte di un suo coetaneo.
La vittima dell’aggressione a sfondo sessuale in sede di denuncia portava altresì alla luce diversi episodi di condotte moleste in via continuata e permanente nei confronti sia della medesima denunciante che di altre due ragazze minorenni.
Il narrato puntuale, analitico e lineare della prima vittima in relazione all’aggressione fisica a sfondo sessuale subita veniva riscontrato dagli impianti di videosorveglianza acquisiti e analizzati dagli inquirenti e dall’analisi del traffico dati delle utenze in uso ai giovani ragazzi.
Gli episodi di bullismo
In relazione alle presunte condotte di bullismo di cui si era reso responsabile il ragazzo minorenne, durante il ciclo triennale di scuole medie, tutte le vittime confermavano di aver subito continue molestie che si concretizzavano in ripetuti insulti, minacce gravi e aggressioni fisiche, con conseguente cambiamento delle abitudini di vita delle stesse e l’ingenerarsi di un perdurante stato d’ansia, con un evidente effetto destabilizzante della loro serenità e del loro equilibrio psicologico.
Le violenze sessuali
Dalla ricostruzione dei fatti emergevano altresì altri episodi di violenza fisica a sfondo sessuale ai danni di due ragazze minorenni di cui una al di sotto dei tredici anni. In circa dieci episodi veniva adescata con l’inganno dal ragazzo autore degli atti bullismo, con l’intento di ottenere un incontro e compiere, in concorso con gli altri amici, atti sessuali con la minorenne.
L’intensa attività condotta dagli uomini della Polizia di Stato, consentiva di ottenere dal gip immediati provvedimenti cautelativi di collocamento in comunità nei confronti di sei ragazzi, al fine di allontanarli da un contesto familiare evidentemente non adeguatamente contenitivo della loro personalità, alla luce dei gravissimi reati di cui si sono resi responsabili.
Al termine delle formalità di rito in questura, i ragazzi verranno collocati in diverse comunità a disposizione della competente autorità giudiziaria.