Sette gli imputati fra i quali l'ex presidente De Nisi e due attuali sindaci. Erano tutti accusati di peculato e falso ideologico
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Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Questo il verdetto del Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Giulio De Gregorio (latere i giudici Chiara Sapia e Giorgia Ricotti) nel processo sui presunti fondi illegittimi ai gruppi consiliari della Provincia. Anche il pubblico ministero, Olimpia Anzalone, aveva chiesto per gli imputati l’assoluzione. Escono così dal processo con la formula più ampia: Francesco De Nisi, ex presidente della Provincia di Vibo Valentia; Giuseppe Condello, ex consigliere provinciale ed attuale sindaco di San Nicola da Crissa; Giuseppe Barilaro, ex presidente del Consiglio provinciale di Vibo ed attuale sindaco di Acquaro; Giuseppe Raffele, ex consigliere provinciale, già consigliere comunale a Serra San Bruno, nonché candidato alla presidenza della Provincia nel settembre del 2014 in quota Udc e non eletto; Antonio Vinci, ex dirigente della Provincia di Vibo; Armanda De Sossi, ex dirigente della Provincia di Vibo; Carlo Brosio, ex consigliere provinciale.
Peculato e falso ideologico i reati contestati dalla Procura di Vibo – su indagini della Guardia di Finanza – che aveva avanzato una richiesta di rinvio a giudizio già dal luglio del 2015. Nei confronti di Raffele, Barilaro, Condello, Brosio e Vinci, la pubblica accusa contestava pure il reato di falso ideologico per aver “falsamente attestato”, secondo l’accusa, la quantificazione nel 2010 di fondi assegnati ai gruppi consiliari per 73 mila euro. Somma di cui tutti gli imputati (e da qui l’originaria accusa di peculato) avrebbero agevolato l’appropriazione da parte degli effettivi beneficiari dei fondi.
Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Domenico Colaci (per De Sossi e Condello), Rosa Condello (per Giuseppe Condello), Gaetano Scalamogna (De Sossi), Antonio Porcelli e Francesco Alessandria (Brosio), Giuseppe Di Renzo (per Barillaro e Raffele), Antonio Barilaro (per Raffele), Pino Altieri (Vinci), Franco Giampà e Gianni La Caria (per De Nisi). La Provincia di Vibo in tale processo figurava quale parte lesa.