VIDEO | Denunciata una disparità di trattamento visti i concorsi fatti per l'ospedale di Melito Porto Salvo. Si attende l'esito di una riunione in prefettura mentre si studia un possibile ricorso al Tar
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In una assemblea, svoltasi in contemporanea al sit in davanti al pronto soccorso di Gioia Tauro chiuso, è stata definita la strategia di lotta che si intende seguire in vista dell’incontro in prefettura convocato per il pomeriggio di oggi. Alla chiamata dell’amministrazione comunale hanno risposto in tanti tra rappresentanti delle associazioni culturali, dei partiti di ogni orientamento, sindacalisti, con il debutto del consigliere regionale di forza Italia fresco di elezione, il palmese Giuseppe Mattiani, che nel suo intervento ha focalizzato una problematica che supera i confini cittadini.
«È impensabile – ha attaccato – che nella Piana rimanga attivo un solo pronto soccorso, quello di Polistena». La consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Daniela Richichi, gli ha fatto eco ricordando che «non è possibile che in una città che ospita uno dei porti più importanti del Mediterraneo rimanga senza un servizio di questo tipo». Non è stata esclusa la predisposizione di un ricorso al Tar. «Non hanno cambiato l’atto aziendale – ha notato il sindaco Aldo Alessio – e quindi devono spiegarci come è possibile tagliare senza modificare gli impegni messi nero su bianco».
Circa il problema contingente, ovvero la giustificazione data dall’Asp per la chiusura momentanea – per carenza di medici – il sindaco ha accusato: «Lo si sapeva da tempo che i tre medici andavano in pensione, non è stata pianificata la loro sostituzione».
Su questo aspetto ha incalzato anche Vincenzo Callea, componente della segretaria comprensoriale della Cgil Fp, che ha ricordato come «per Melito Porto Salvo i concorsi sono stati fatti in poco tempo, non si capisce perché per Gioia Tauro non sia stato dato alcun segnale in questo senso». Il timore è che il taglio sia definitivo.
«Reparto dopo reparto – ha detto il segretario regionale della UilTrasporti, Giuseppe Rizzo – questo ospedale è stato smantellato, sebbene la struttura stia dando un contributo straordinario per l’emergenza covid».