Niente terzo grado di giudizio per Porcaro, Drago, D’Elia e Turboli che hanno scelto la strada del "concordato". Ecco il dispositivo finale
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Non ci sarà il terzo grado di giudizio nel processo “Testa di Serpente“, rito abbreviato, visto che gli imputati, davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro, hanno concordato la pena con la procura generale di Catanzaro.
Un patteggiamento arrivato quindi al secondo grado di giudizio rispetto alle contestazioni formulate dalla Dda di Catanzaro nei confronti di Roberto Porcaro, ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti di vertice della presunta confederazione mafiosa cosentina e “braccio destro” del boss Francesco Patitucci, Carlo Drago, Andrea D’Elia e del pentito di ‘ndrangheta Danilo Turboli.
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