È stata esclusa, nei confronti dell’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, l’aggravante mafiosa. È quanto appena affermato dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, che sta concludendo la requisitoria del processo “Breakfast”. Il pm sta adesso analizzando gli aspetti connessi alla sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria con cui fu condannato l’ex parlamentare Amedeo Matacena, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Dunque, nella giornata in cui arriveranno le richieste di condanna, viene esclusa l’aggravante mafiosa per Scajola. 

Posizione paritetica

Il pubblico ministero legge con attenzione alcuni passaggi della sentenza che riguarda Matacena. Il concetto fondamentale è uno: l’ex parlamentare ha un ruolo paritetico con i soggetti di mafia. Vi è una «serietà e concretezza degli impegni assunti nei confronti delle cosche di Reggio Calabria. Matacena – prosegue Lombardo leggendo alcuni passaggi della sentenza – non è vittima dei suoi estortori, ma è titolato a frapporsi in una posizione di non sudditanza. Emerge come Matacena sia stato in grado di paralizzare una richiesta estorsiva da parte di un soggetto importante come Antonio Rosmini». Le parole del pm sono nette: «Io raramente ho letto sentenza che si esprimono con tale chiarezza tra soggetti che dovrebbero porsi in posizioni diverse».