VIDEO | Nessun varco di controllo e rispetto dell'ordinanza affidato esclusivamente al senso civico dei cittadini. Intanto si teme un nuovo aumento dei contagi
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La zona rossa della Presila esiste, ma solo sulla carta. I varchi di accesso dei comuni di Celico e Casali del Manco non sono presidiati ed ognuno, salvo poche eccezioni, si reca regolarmente a Cosenza o in altri centri limitrofi per lavorare. L'obbligo di rimanere in casa è dunque delegato esclusivamente al senso civico dei singoli cittadini.
Via vai di lavoratori
Sul via vai di lavoratori resta qualche dubbio interpretativo della norma, tanto che persino la Prefettura avrebbe chiesto lumi al dipartimento salute della Regione che ha vergato il provvedimento. Nell'allegato all'ordinanza tuttavia, si richiama il Dpcm dello scorso 10 aprile per cui le esigenze lavorative vanno sempre dimostrate attraverso un'autocertificazione in caso di controlli.
Meglio lo smart working
In sostanza è sempre possibile recarsi sul posto di lavoro ma è consigliato dove possibile, lo smart working. Si creano così differenti situazioni relative anche ad impiegati dello stesso settore. Emblematico l'esempio del personale docente e non docente residente a Celico e Casali del Manco: alcuni soggetti sono regolarmente in servizio in presenza a scuola, altri sono passati alla didattica a distanza, altri ancora sono stati lasciati a casa dai dirigenti scolastici, in congedo forzato.
Attesa per i risultati
Intanto preoccupa l'esito del numero dei tamponi prelevati anche nei centri limitrofi di Spezzano Sila e San Pietro in Guarano, ancora da processare. L'esito è stato in parte anticipato dai test antigenici cui i cittadini si sono sottoposti spontaneamente a proprie spese nei centri privati. E la curva sembra destinata ancora a salire.