La denuncia del sindaco: «Uffici aperti nei comuni dichiarati zona rossa mentre qui anche il postamat è privo di contante. Adesso basta: chiederemo i danni»
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Costretti a rimanere confinati nel comune di residenza, ma senza soldi. A Castiglione Cosentino l’ufficio postale è chiuso da dieci giorni.
Porte sbarrate dal 16 marzo
Lo sportello, in virtù della riduzione di orario applicata su scala nazionale a causa dell’emergenza coronavirus, avrebbe dovuto garantire i propri servizi a giorni alterni: lunedì, mercoledì e venerdì. Invece il 16 marzo scorso ha abbassato la saracinesca che anche questa mattina risulta serrata.
Postamat all'asciutto
Inoltre, anche lo sportello postamat, l’unico erogatore di contanti presente in paese, è fuori servizio. La popolazione è stremata: confinata nel comune di residenza per le restrizioni emanate dal Governo in contrasto alla diffusione del coronavirus, è costretta anche ad andare avanti senza soldi e senza poter accedere ad alcuni servizi essenziali.
Magarò sul piede di guerra
Il sindaco Salvatore Magarò è sul piede di guerra. Già lo scorso 20 marzo aveva inviato una lettera alle direzioni nazionale e territoriale, ricevendo rassicurazione sulla ripresa delle attività. Promesse da marinai, e da venerdì 27 dovrebbe iniziare il pagamento delle pensioni. «Il paradosso – dice il sindaco – è che nei comuni dichiarati zona rossa con ordinanza della regione, le poste funzionano regolarmente».
Esposto ai carabinieri
«Ho segnalato con vigore i disservizi ma devo constatare che lo sportello è ancora chiuso. Per questo mi sono deciso a sporgere formare denuncia ai carabinieri per interruzione di pubblico servizio. Chiederemo un risarcimento esemplare per le gravi mancanze di Poste Italiane, di 200mila euro da destinare al recupero della chiesa parrocchiale danneggiata dal terremoto dello scorso 24 febbraio. La comunità è già soggetta ad enormi sacrifici. Questo ulteriore fardello è davvero duro da sopportare».
Oltre al danno la beffa
«E c'è anche - informa il primo cittadino - qualche castiglionese costretto a spostarsi su Rende per compiere operazioni indifferibili, fermato dalle forze dell'ordine e denunciato per aver valicato i confini comunali. Oltre al danno, la beffa»