Secondo la parlamentare cinquestelle è necessario dare precedenza alle opere già esistenti, potenziandole, invece di investire su qualcosa di «controverso per ragioni tecniche, ambientali, di costi»
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«Apprezzo le parole espresse dal titolare del ministero della Transizione Ecologica Roberto Cingolani in riferimento al progetto del Ponte sullo Stretto, fra l’altro non molto dissimili a quelle del ministro delle Infrastrutture Giovannini». Lo afferma la parlamentare M5s Anna Laura Orrico, già sottosegretario ai Beni culturali.
«Una riflessione a mio avviso che - sostiene Orrico - ben fotografa la situazione. Considerato lo stato in cui versano le nostre infrastrutture fondamentali, credo anche io – anzi, lo vado dicendo da tempo - che sia prioritario dare loro precedenza potenziandole anziché investire in un’opera controversa per ragioni tecniche, ambientali, di costi».
«D’altronde - aggiunge la parlamentare M5s - sappiamo bene come è finita e quanto ci è costata la società Stretto di Messina Spa, e ben conosciamo gli appetiti della 'ndrangheta sul tema, tanto, addirittura da scatenare in passato una guerra di mafia in vista dei futuri appalti. Non che bisogna spaventarsi delle insane inclinazioni del crimine organizzato, sia chiaro. Probabilmente, però, sarebbe forse più utile spingere tutti affinché - conclude Orrico - Calabria e Sicilia abbiano le infrastrutture che da tempo immemore chiedono, sfruttando innanzitutto le risorse del Recovery Plan».