"Chiudete la baraccopoli di San Ferdinando". Questa, fra le altre, l'invocazione risalita a Polistena durante la Marcia della Pace giunta alla 30 edizione. Nel paese del Reggino, chiamati a raccolta dalla parrocchia guidata da don Pino Demasi, si sono ritrovati per questo Capodanno all'insegna dell'impegno civile tante associazioni, rappresentanti sindacali, amministratori e migranti, per un corteo terminato con una celebrazione eucaristica officiata nel duomo cittadino dal vescovo Francesco Milito.

 

Presente fra gli altri Giovanni Manoccio, ex sindaco di Acquaformosa e oggi delegato del governatore Mario Oliverio per i temi dell'accoglienza. "La pace - ha detto don Demasi - non e' solo assenza di guerra ma anche impegno per una politica che crei giustizia sociale". Toccante la testimonianza, in una delle soste della Marcia, di due migranti ospiti della piu' grande tendopoli d'Italia - quella di San Ferdinando appunto - voluta dal governo e nella cui area, tollerata dalle istituzioni, e' sorta una nuova baraccopoli 

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Baraccopoli  unanimemente considerata un luogo assolutamente disumano e contro la quale e' vige ancora una ordinanza di sgombero, emessa dal sindaco sanferdinandese, e fin qui non applicata per ragioni di ordine pubblico. Nella sua omelia il vescovo ha rilanciato le parole d'ordine ribadite nel suo recente monito da Papa Francesco, sulla necessita' che la Chiesa accolga e chieda allo Stato politiche per l'integrazione.