Sit-in per ottenere un dottore e protestare contro le lunghe file fuori dagli studi, senza un riparo, per ottenere una prescrizione. Nel pomeriggio arriva la nota del sindaco che “ufficializza” la nomina del dottore. Il regista Pileggi: «La situazione è allucinante»
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Il cartello forse più significativo recitava: «I diritti senza un medico ce li portiamo nelle tombe».
Il lungo sit-in che la popolazione di Francavilla Angitola, comune vibonese con meno di 2000 abitanti, ha messo in atto oggi davanti alla sede dell’Asp di Vibo Valentia e le lettere di fuoco che il sindaco Giuseppe Pizzonia ha spedito all’Azienda in questi mesi hanno sortito qualche effetto.
Lo comunica lo stesso sindaco di Francavilla: «È stato nominato il nuovo medico curante a Francavilla, Francesco Congestrì. Ringrazio il dottor Bava che si è applicato tanto per questa causa, e tutti quei cittadini che stamattina mi hanno dato manforte davanti ai cancelli dell’Asp», ha fatto sapere Pizzonia tramite un video sulla pagina Facebook del paese. A questo siamo arrivati per avere un medico di base in un paese?
Il presidio
I cittadini hanno commentato dimostrando di apprezzare l’operato del sindaco e, soprattutto, questa mattina lo hanno sostenuto con un presidio davanti all’Asp di Vibo dove hanno appeso palloncini e manifesti: «Francavilla vuole un medico», «La salute è un diritto di tutti», «C’è gente che muore, c’è bisogno di medici e di cure». Presente alla protesta anche il regista Francesco Pileggi che, sullo svuotamento dei piccoli comuni commenta: «Così la gente la mandano via. Non c’è un presidio medico, non c’è una guardia medica, da dicembre mancava il medico di base. La guardia medica più vicina è a Filadelfia, sei chilometri di curve difficili per un anziano o un malato oncologico».
Disagi anche a Filadelfia
Ma se Francavilla Angitola piange Filadelfia non ride. Ci spiega Pieggi che a Filadelfia, con quasi 5000 abitanti, ci sono meno di una manciata di medici di base. «La situazione è allucinante – dice il regista – perché ogni medico ha quasi un migliaio di pazienti e nessuno ha gli spazi per accoglierli. Così si vedono lunghe file di persone che aspettano il proprio turno fino a fuori dagli studi, senza sedie, senza ripari, sotto la pioggia o il sole».
Tra l’altro proprio in questi paesi la popolazione è sempre più anziana. Anche perché molti, con tutta la buona volontà, sono stati spinti ad andarsene. Come direbbe Pileggi: «Li hanno mandati via».