VIDEO | Alcuni tribuni erano stati già pagati dagli utenti, altri rateizzati, prescritti o sospesi. Nella città della Piana la vicenda resa nota dall’Acu Calabria si sta allargando a macchia d’olio
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«Un giorno mi sono svegliato e mi sono ritrovato pignorati tutti i miei conti correnti. Senza ricevere prima nessun avviso e con riferimento a dei tributi di più di dieci anni fa inseriti in un piano di recupero e rateizzazione di Equitalia». Si moltiplicano a Lamezia le segnalazioni di cittadini che hanno ricevuto pignoramenti, anche multipli, per presunti tributi idrici non pagati. Si allarga così a macchia d’olio la vicenda resa nota dall’Associazione consumatori Calabria.
I pignoramenti e i presunti tributi da pagare
Ad operare, incaricata dalla Lamezia Multiservizi, la società Sogert che avrebbe stralciato diverse norme e compiuto più illegittimità, tanto da fare approdare la questione dinanzi al prefetto di Catanzaro. La società avrebbe fatto pignoramenti multipli per lo stesso tributo, agito su tasse sospese a causa del Covid, sarebbe intervenuta anche su cifre già riscosse dalla Multiservizi. Una vicenda a tratti surreale e che coinvolge nella sola Lamezia decine di persone.
«È bastato poco per capire che si trattava di un vero e proprio modus operandi – ci spiega il presidente di Acu Calabria Sergio Tomaino -. L'unica cosa possibile per noi è stata quella di denunciare il fatto al e rivolgersi alla Lamezia Multiservizi alla quale abbiamo chiesto della documentazione che speriamo ci forniscano per vederci chiaro».
La testimonianza: «Mi sono vergognato»
La Sogert starebbe cercando di operare un recupero credito aggressivo, ma andando a tentare di mettere le mani su cifre non dovute. Di mezzo, oltre ai casi già citati, anche tributi prescritti. Tanti i cittadini in difficoltà: «Mi sono vergognato e trovato in grave difficoltà senza capire che cosa stesse succedendo - ci spiega un uomo - Alla fine è venuto fuori che si trattava fuori di 1200 euro di bollette d’acqua per loro non pagate, ma non era per nulla vero. Si tratta, infatti, di imposte rientranti in un piano di rientro, aperto con la rottamazione nel 2017 per bollette di acqua non versate tra il 2008 e il 2012, tra l’altro andate anche in prescrizione, ma che avevo preferito pagare in modo dilazionata».
«Un pignoramento – nel caso del mio lavoro – non è una cosa da poco. Le difficoltà che sto attraversando sono, quindi, non solo di tipo economico. Mi hanno rovinato!». Della vicenda si sta occupando anche la commissione prefettizia che guida Lamezia, avendo agito la Sogert per conto di una società partecipata del Comune.