«Piena emergenza Covid a Cosenza, sanità in affanno e aggressioni ai medici al reparto malattie infettive all'Annunziata». È un quadro desolante quello che delinea la Federazione sindacale dei medici uniti (Fismu) che definisce la situazione calabrese, «drammatica per chi è in prima linea, da mesi, nella battaglia permanente per salvare vite umane e non solo contro il Covid19.

«Trasciniamo problemi che vengono da lontano - afferma il segretario regionale di Fismu, Claudio Picarelli - ma che nell'ultimo anno, chiaramente, si sono acuiti. Un elenco lungo, a partire dal personale insufficiente, il precariato, i turni lunghissimi, poca sicurezza per gli operatori, e, in questo momento, anche il pronto soccorso senza primario. Tutte criticità che rimangono da mesi inevase, perché le istituzioni pubbliche fanno il 'muro di gomma', non dialogano con i medici, e non è un caso che oggi le nostre strutture ospedalieri siano al collasso e i camici bianchi, in prima linea, costretti ad operare in condizioni inaccettabili. L'azienda sanitaria faccia una inversione di rotta, così non si può andare avanti, dilaga la preoccupazione e la rabbia».

«A completare, e aggravare, il quadro - conclude Picarelli - la vergognosa aggressione contro alcuni colleghi al reparto malattie infettive da parte dei familiari di un deceduto. I medici non si toccano, solidarietà ai professionisti vittime della violenza. Ora basta, si mettano in sicurezza le strutture e il personale. Tutelando i medici, si difende il diritto alla salute».