A deporre, il dipendente della Provincia Tulino che ha spiegato le dinamiche sull’acquisto del materiale per la manutenzione stradale
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Ancora un’udienza del processo Petrolmafie, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, dedicata al capo di imputazione relativo al reato di turbata libertà degli incanti contestato ai dipendenti della Provincia Gaetano Del Vecchio, Antonio Francolino, Antonio Angelo Capria, al presidente dell’ente Salvatore Solano e al cugino Giuseppe D’Amico. Per gli ultimi due la contestazione è aggravata dalle finalità mafiose.
Il pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, ha chiamato a deporre dinanzi al Tribunale il dipendente della Provincia Francesco Tulino ed il suo esame ha riservato qualche “sorpresa”. «Sono di Mileto – ha esordito il teste – e quale dipendente provinciale sono un istruttore tecnico adibito al servizio viabilità dell’ente. Mi occupo delle strade e della loro manutenzione dal gennaio 2003 ed attualmente la dirigente del servizio viabilità è l’ingegnere Maria Giovanna Conocchiella. Il territorio provinciale è diviso in sei zone ed io mi occupavo in particolare della “zona uno” che ricomprende le aree intorno a Vibo e Pizzo. La squadra addetta alla manutenzione delle strade contava su quattro-cinque cantonieri che dovevano intervenire su tutto il territorio provinciale: Fortunato La Rocca, Gianfranco Lentino, Nicola Costantino, Francesco Forelli. Disponevamo di un camioncino per trasportare il bitume necessario per la riparazione delle strade. Prima dell’ingegnere Conocchiella i dirigenti sono stati l’architetto Consoli, Francolino e Gaetano Del Vecchio che era il funzionario della Provincia addetto alla viabilità ed ai trasporti e che gestiva l’acquisto del materiale attraverso un ufficio amministrativo».
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«Per rimuovere i pericoli urgenti sulle strade – ha spiegato Tulino – ci rivolgevamo a ditte di fiducia, per il resto si impegnava una certa somma e si faceva una gara. Ci servivamo del bitume dalla ditta Remac di Massimo Restuccia a Filandari, mentre un altro operatore, la Dr Service di Maierato forniva bitume riciclato. Sono stato io a dire che il materiale della ditta Dr Service andava testato. Prima ancora per il bitume a freddo la Provincia di Vibo si riforniva dalla ditta Edil Arena. Il territorio per le strade è sempre in emergenza e per questo ci confrontavamo pure con il collega Antonio Capria che è il responsabile provinciale della Protezione civile e lui stesso ci suggerì che per il bitume potevamo pure servirci dalla Dr Service in quanto essendo materiale riciclato aveva un costo inferiore rispetto a quello della Remac. Abbiamo così inviato i cantonieri per prendere un metro cubo di bitume dalla ditta Dr ed abbiamo provato a riparare con lo stesso alcune buche sulle provinciali per Piscopio, Stefanaconi e Sant’Onofrio ma il materiale non si è rivelato adatto e quindi non l’abbiamo poi preso. Abbiamo preso anche un secondo carico – ha aggiunto Tulino – ma il risultato è sempre stato lo stesso». Continua a leggere su Il Vibonese.it