Sono in corso di esecuzione una serie di sequestri in Italia e all'estero nell'ambito dell'operazione Petrolmafiespa, conclusa con 71 misure cautelari e sequestro beni per circa 1 miliardo di euro. I sequestri «con particolare riferimento alla Grecia, alla Romania, alla Bulgaria e a Malta per dei complessi aziendali lì allocati o qui in Italia per un controvalore di oltre 300 mln di euro». Lo spiega il generale Alessandro Barbera, che guida il Servizio centrale investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza.

«Stiamo procedendo al sequestro di 65 compendi aziendali per un controvalore di oltre 150 mln di euro - aggiunge - è anche in atto un sequestro preventivo di urgenza per sproporzione riguardo a beni riconducibili all'organizzazione criminale per un controvalore di oltre 170 mln di euro. La nostra attività è stata denominata Andrea Doria, perché in una conversazione intercettata ambientalmente, un indagato riferisce al suo interlocutore di essersi interfacciato con il boss della 'ndrangheta Gioacchino Piromalli, per una serie di difficoltà nel fornire dei prodotti petroliferi a una determinata cadenza temporale. Gioacchino Piromalli gli risponde: 'ricordati che l'Andrea Doria non affonda mai. E noi siamo l'Andrea Doria e non affondiamo mai'. Ma ora abbiamo rintuzzato Piromalli, perché evidentemente un affondamento c'è stato grazie a questa incisiva attività investigativa».