Il legale del segretario generale della Cisal commenta la decisione della Suprema Corte: «Il Tdl aveva respinto la sussistenza dei semplici indizi di colpevolezza: quel provvedimento diventa definitivo»
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«Rigettando il ricorso presentato dalla Procura di Napoli, la Corte di Cassazione ha definitivamente escluso la sussistenza del reato di corruzione aggravata nei confronti del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro». Lo riferisce l’avvocato Domenico Colaci, difensore di Cavallaro.
Indagati per corruzione | Inchiesta di Napoli su Cavallaro, l’avvocato: «Insufficienti anche i semplici indizi di colpevolezza»
Il legale ricorda poi che «lo scorso 30 ottobre molti organi di informazione hanno dato notizia di un’inchiesta per corruzione aggravata pendente avanti alla Procura di Napoli e riguardante anche il segretario generale del sindacato Cisal». Colaci ricorda poi che «il Tribunale della Libertà di Napoli, chiamato ad occuparsi della vicenda, aveva già escluso la sussistenza finanche dei semplici indizi di colpevolezza a carico del mio assistito. Ora quel provvedimento è divenuto definitivo giacché nella giornata del 7 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso che era stato proposto dall’ufficio requirente. Un ulteriore tassello a supporto della dichiarata estraneità del segretario generale Cavallaro da ogni ipotesi accusatoria».