Palmi, la scuola cade a pezzi ma i docenti rassicurano: «Nessun pericolo»

VIDEO | Muri esterni ammalorati e solai degradati. L'istituto Milone si presenta così a pochi giorni dalla riapertura. La dirigente evita le telecamere e preferisce non commentare 

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di Agostino Pantano
12 settembre 2019
06:58
Una classe chiusa dopo i cedimenti del solaio
Una classe chiusa dopo i cedimenti del solaio

Secondo un recente studio di Cittadinanzattiva, in Italia, nelle aule scolastiche, si registra un crollo ogni 3 giorni, mentre la Calabria è fanalino di coda nella classifica per il contrasto alla vulnerabilità sismica: solo il 2% degli edifici è stato sottoposto a verifica. Un quadro allarmante di cui la scuola media Milone di Palmi è ampiamente rappresentativa. I muri esterni dell’edificio che sorge in pieno centro sono ammalorati, si vedono crepe agli intonaci, cornicioni sbriciolati, armature del cemento affioranti e arrugginite. Una condizione che in passato ha portato a interdire il passaggio sul marciapiede prospicente, senza però intervenire per prevenire definitivamente situazioni di evidente pericolo. Cosa garantisce che la popolazione studentesca e il personale non debbano fare i conti con lo stesso degrado anche nei locali interni al plesso?

Per rispondere a questa domanda nevralgica, per sapere cioè se in Calabria esiste una messa in sicurezza formalmente inappuntabile  - ma solo sulle carte – che però non si accompagna ad un reale stato di tranquillità, siamo entrati con la telecamera nella scuola. E in effetti, scopriamo che c’è un’aula chiusa da 2 anni per un crollo – e i calcinacci sono ancora per terra – notiamo che sul terrazzo vi sono i resti di lavori recentemente ordinati dai vigili del fuoco, mentre nei bagni, nelle aule, nell’androne e nella palestra ci sono evidenti segni di degrado che fanno capire come nessun lavoro è stato eseguito.


È sicuro o no l’edificio che sta per aprire i battenti ?

Volevamo girare la domanda alla dirigente Marina Militano, che in un primo momento aveva fatto sapere di essere disponibile all’intervista ma poi, sulla porta del suo ufficio – che si trova in un plesso diverso da quello incriminato – si trincera dietro un “no commet”. In questa scuola di Palmi sull’urgente questione della sicurezza si dimostrano piuttosto abbottonati, anche se due insegnanti affermano: «Non siamo preoccupati, non lo sono neanche i genitori».     

 

  

Giornalista
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