Il Comitato dei primi cittadini ha discusso insieme a Gianluigi Scaffidi della "Carta di Locri": documento che raccoglie tutte le loro istanze e segnalazioni in materia sanitaria e che presto sarà sottoposto anche a Guido Longo
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Si è riunito a Palazzo "Corrado Alvaro" il Comitato di rappresentanza dei sindaci dell'Asp di Reggio Calabria per fare il punto della situazione in merito alle problematiche del comparto sanitario e soprattutto per discutere il documento unitario stilato dallo stesso organismo formato dai primi cittadini del territorio metropolitano e che verrà sottoposto all'attenzione del Prefetto e del Commissario regionale alla Sanità.
«Il documento - è scritto in una nota - è un resoconto dettagliato che raccoglie le istanze e le segnalazioni emerse nel corso dei vari incontri che il Comitato dei sindaci ha svolto nelle scorse settimane a Locri, Scilla, Melito Porto Salvo e Rizziconi e che pone al centro temi di stringente attualità per le comunità reggine quali la riorganizzazione dei servizi sanitari, il potenziamento delle strutture e, non ultimo, il rilancio del piano vaccinale».
Erano presenti al tavolo dei lavori Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e presidente del Comitato di rappresentanza dei sindaci dell'Asp, con gli altri componenti del Comitato Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi, Aldo Alessio, sindaco di Gioia Tauro, Stefano Calabrò, sindaco di Sant'Alessio, insieme a Francesco Cosentino, sindaco di Cittanova, Claudia Musolino, vicepresidente Federfarma e componente della task force sanitaria e Gianluigi Scaffidi, neo commissario dell'Asp di Reggio Calabria.
Il sindaco Falcomatà ha rivolto un ringraziamento a quest’ultimo, «per la disponibilità e l'approccio operativo dimostrato in oltre tre ore di confronto. Abbiamo ribadito la necessità di un maggiore coordinamento e partecipazione delle comunità territoriali e dei sindaci. Si è trattato - ha poi detto - di un incontro proficuo e costruttivo in cui sono state poste sul tavolo tutte le questioni affrontate nelle quattro precedenti riunioni che abbiamo tenuto nelle scorse settimane sul territorio metropolitano. Questioni ora racchiuse in un documento che abbiamo voluto chiamare emblematicamente la “Carta di Locri” - ha aggiunto il primo cittadino di Reggio Calabria - e in cui è contenuta un’analisi dettagliata dello scenario attuale in materia di rete ospedaliera, servizi sanitari e criticità legate al piano vaccinale. Con questo documento ci confronteremo a breve anche con il commissario Guido Longo che ha già dato la sua disponibilità. Ora la priorità è rivolta la piano vaccinale per il quale occorre profondere ogni sforzo logistico e organizzativo, anche con il coinvolgimento di quegli attori, penso alle strutture private accreditate, che possono fornire un contributo concreto e in piena sicurezza. C'è poi una questione molto seria - ha concluso Falcomatà - legata alla dotazione dei vaccini che nella nostra regione ancora arrivano con il contagocce. Rispetto a questo ribadiamo la necessità di un maggiore e più incisivo sforzo politico, a tutti i livelli, affinché tali quantitativi aumentino».
Un tema su cui ha posto l'accento anche il commissario dell'Asp di Reggio Calabria. «Accanto alle criticità che i sindaci mi stanno segnalando e che peraltro in parte già conoscevo, - ha affermato Scaffidi - occorre in questa fase adoperarsi affinché la campagna vaccinale prosegua nel miglior modo possibile. Un obiettivo che incontra un grande limite, ovvero nel numero di vaccini inviati all’Italia e poi in Calabria. Quantità davvero insufficienti e questo crea enormi difficoltà a tutta la filiera organizzativa. Voglio ribadire inoltre che è importante tenere molto alta la guardia perché il Covid è ancora ben presente tra noi e in questo momento al Gom abbiamo quasi novanta persone ricoverate e sette in terapia intensiva. I vaccini ci salveranno - ha poi concluso il commissario dell’Asp di Reggio Calabria - ma è importante ribadire che occorre ancora rispettare le regole per evitare la diffusione del virus».