Scavano lungo la frana che minaccia dal lato nord il nosocomio paolano, ma per errore tranciano un filo dell'alta tensione che che alimenta la cabina elettrica del presidio ospedaliero e così il gruppo elettrogeno si compromette irreparabilmente. E' la sintesi di quanto accaduto nei giorni scorsi a Paola, durante i lavori di messa in sicurezza della collinetta devastata dallo smottamento del terreno, attività che si registra da anni. Pertanto, il direttore medico dello spoke "Paola-Cetraro", Giuseppe Raimondo è stato costretto ad informare tempestivamente gli organi preposti, precisando che le attività chirurgiche previste all'ospedale San Francesco sarebbero state interrotte e dunque dirottate, a seconda della gravità dei casi, a Cetraro, Cosenza o Rossano.

Succede anche questo nella sanità altotirrenica, già gravemente colpita al cuore da tagli e restrizioni, nonché da preoccupante carenza di personale, da Paola a Praia a Mare.

Le infiltrazioni d'acqua

Ma la momentanea sospensione delle operazioni chirurgiche, non è l'unico problema che ha riguardato la struttura, decisamente obsoleta. Nei giorni scorsi gli operai hanno dovuto riparare in fretta e furia anche le infiltrazioni d'acqua che scendevano copiose dal soffitto durante un diluvio nei pressi del Cup, il centro unico di prenotazioni.

Alcune perdite si sono registrate anche nel reparto di anestesia.

Corsa contro il tempo

C'è da dire che tutti coloro che hanno ricevuto la missiva del dott. Raimondo si sono mobilitati per far riparare il danno alla cabina elettrica il prima possibile. Trai destinatari anche il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, e il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. 

Al momento non risultano annunci ufficiali riguardanti il ripristino delle normali attività, ma secondo fonti interne il problema, salvo ulteriori imprevisti, dovrebbe essere risolto entro la giornata di oggi.