Domato subito dopo il rogo che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi
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Ritardi, scandali, polemiche, sospetti, aggressioni, file interminabili, tagli indiscriminati, la sanità alto tirrenica cosentina da qualche anno a questa parte non si è fatta mancare veramente niente. Come se non bastasse, a questa lunga lista ora si aggiungono anche gli incendi. Nei giorni scorsi, infatti, ha preso fuoco la sterilizzatrice di una delle sale operatorie dell'ospedale San Francesco di Paola.
Fortunatamente, il propagarsi delle fiamme è stato immediatamente interrotto grazie all'allarme lanciato dal personale sanitario che, attirato dall'odore di bruciato, si è accorto in tempo di ciò che stava accadendo. Ma sarebbe bastato ancora qualche minuto e le conseguenze sarebbero diventate devastanti.
Secondo quanto riportano fonti interne al nosocomio, l'incendio si sarebbe sviluppato per un malfunzionamento dell'apparecchio e il fatto più sconcertante della vicenda è che nessuno sembrerebbe essere sorpreso. «Le apparecchiature - ci dicono - sono quasi tutte vecchie e obsolete».
Non sarà una sorpresa nemmeno per i vertici della sanità cosentina, che nei mesi scorsi erano stati informati a più riprese della visita degli uomini della Spsal (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro) nelle sale operatorie del San Francesco.
L'ispezione era seguita alla denuncia dettagliata in cui si parlava proprio di apparecchiature obsolete e di carenze igieniche. Il documento era stato inoltrato anche alla magistratura.