«Giovani, di cui uno minorenne all’epoca dei fatti, dimostrano grandi capacità criminali dal punto di vista operativo e organizzativo nella gestione di contatti e di traffici di droga e armi. Siamo in una zona borderline in cui “giovani leve”, appunto, cercano di accreditarsi sul territorio. Questo il quadro di fronte al quale ci siamo trovati». 

Così il procuratore capo della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, questa mattina in conferenza stampa presso il comando provincia dei carabinieri ha descritto il quadro indiziario che ha condotto, nella notte all’esecuzione di 11 misure cautelari personali, emesse dal gip presso il Tribunale di Palmi e dal gip presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria. Sette persone sono in carcere e quattro agli arresti domiciliari. Sono in questa fase ritenuti di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

«Non ci sono allo stato elementi per contestare il reato associativo, certamente possiamo affermare che trattasi di un’organizzazione embrionale con un collegamento forte tra i soggetti e una rete di vendita e di acquisto radicata sul territorio. Un contesto che continueremo ad attenzionare».

Presenti in conferenza stampa anche il tenente colonnello Gianluca Migliozzi, comandante del gruppo dei carabinieri di Gioia Tauro, il colonnello Marco Guerrini, comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, Davide Lucisano, sostituto procuratore presso la procura di Palmi, e il maggiore Luca Ghiselli, comandante della compagnia di Palmi.

La giovane età delle persone sottoposte a misure cautelare, compresa tra i 19 e i 30 anni, ha suggerito il nome dell’operazione Nuove leve coordinata dalla Procura di Palmi, dalla procura dei minori di Reggio Calabria, guidata da Roberto Placido Di Palma, e scaturita dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi tra il novembre 2021 e l’agosto 2022 con il coordinamento del comando provinciale di Reggio Calabria. 

Le indagini hanno riguardato il danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una privata cittadina che, nell’ottobre del 2021, si era recata presso i carabinieri di Seminara dopo avere assistito a un’aggressione avvenuta nei confronti di un residente del posto e dei due figli minorenni. «La signora aveva avuto il torto di avere collaborato con lo Stato, testimoniando su un fatto grave al quale aveva assistito. Preziose, unitamente alle riprese delle telecamere di video sorveglianza, è stato e l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. Attraverso la verifica della chat abbiamo ricostruito una fitta rete di commercio, rilevante dal punto di vista qualitativo e quantitativo, e altri episodi criminosi come smercio di marjuana e l’organizzazione di una rapina ai danni di un corriere» ha sottolineato ancora il procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti.

Evidenziato il comportamento virtuoso della signora che si è affidata ai carabinieri. «Il dispositivo territoriale dell’Arma proseguirà nella sorveglianza della zona per assicurare la sicurezza della signora», ha sottolineato il colonnello Marco Guerrini, comandante Provinciale carabinieri di Reggio Calabria. 

Certamente accentuato il focus sulla giovane età di ragazzi di Seminara, Sinopoli, Melicucco e Melicuccà, e anche sul livello di pericolosità

«Abbiamo potuto rilevare una rete molto attiva con grandi capacità di trattativa relativa ad armi comuni e da guerra, dunque armi corte, fucili da caccia e armi automatiche, tutte ad alto potere di fuoco e ad alta capacità offensiva. Ne è emerso un quadro di grande pericolosità, viste non solo la capacità trattare ma anche di reperire e di vendere ma anche la spregiudicatezza dei comportamenti delittuosi posti in essere», ha sottolineato il maggiore Luca Ghiselli, comandante della compagnia di Palmi.

«Un quadro giovanile incline alla commissione di delitti di armi, droga e anche ritorsione e danneggiamenti. Gli elementi indiziari raccolti ci hanno consentito di tracciare un quadro dal quale emergono trattative in materia di armi con metodi imprenditoriali di acquisto e rivendita nell’ambito di una catena di lucro e con lauti guadagni per gli intermediari. Numerosi gli episodi intermediazione anche in materia di sostanze stupefacenti. Un soggetto attinto di ordinanza è stato trovato in possesso anche di una piantagione di marjuana», ha sottolineato Davide Lucisano, sostituto procuratore presso la procura di Palmi.

Emersi anche legami con la recente operazione Terramala

«Uno di questi soggetti di fatto è imparentato con altra persona attinta da altra ordinanza nell’ambito dell’operazione Terramala, relativa all’assalto al furgone portavalori della ditta SicurTransport avvenuto nel maggio 2019 nel reggino tra i Comuni di Melicuccà e San Procopio», ha concluso il tenente colonnello Gianluca Migliozzi, comandante del gruppo dei carabinieri di Gioia Tauro.