“Un’indagine storica”. Così il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho ha definito l’operazione Bucefalo condotta dalla Dda reggina e che, nella notte ha portato all’esecuzione di 11 provvedimenti di custodia e al sequestro di beni per un valore complessivo di 210 milioni di euro, tra i quali anche il parco commerciale Annunziata di Gioia Tauro.


”L’indagine odierna dimostra che non esistono barriere insuperabili – ha dichiarato De Raho – non ci sono aree di intoccabili. La legge è uguale per tutti, l’ho detto dal primo giorno che mi sono insediato. Anche quelle che possono apparire delle oasi felici per la ‘ndrangheta, devono essere territorio di conquista per lo Stato. E’ proprio sul piano economico che va battuta la criminalità organizzata”L’odierna inchiesta ”ha colpito gli interessi economici di una delle più importanti dinastie mafiose della ‘ndrangheta” ha affermato il procuratore Ottavio Sferlazza, procuratore della Repubblica di Palmi. ”Quello che colpisce – spiega – è che siamo in presenza di una vera e propria impresa mafiosa. Il centro commerciale Annunziata era espressione diretta degli interessi economici di una delle cosche più importanti di questa terra. Ancora una volta abbiamo la prova che la ‘ndrangheta inquina il mercato provocando costi sociali elevatissimi. Una longa manus che scoraggia gli investimenti e favorisce le delocalizzazioni, mortificando l’economia locale”.


“Ad Annunziata sono stati sequestrati 600mila euro in contanti e oggi non so quanti imprenditori possano permettersi il lusso di avere queste liquidità” ha commentato il generale Giuseppe Bottillo comandante del nucleo di polizia tributaria.

 


“Con quest’indagine lo Stato ha vinto” commenta il vicecomandante della polizia tributaria Claudio Petroziello. “Siamo partiti da una semplice verifica fiscale, all’esito della quale è stata riscontrata un’enorme evasione, che ci ha fatto pensare all’ipotesi del riciclaggio”.
”Con questa indagine possiamo dire di aver domato la ‘ndrangheta sul territorio di Gioia Tauro, quantomeno dal punto di vista economico - conclude Petroziello - Non è un caso infatti se l’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle prende il nome da Bucefalo, l’enorme cavallo di Alessandro Magno che nessuno era riuscito a domare”.