L'uomo venne ucciso davanti al figlio di appena 6 anni nel marzo 2011. Il 30enne venne accusato di essere l'autore materiale del delitto
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Lascia il carcere e ritorna in libertà Giuseppe Pannace, 30 anni, di San Gregorio d’Ippona, arrestato il 7 aprile scorso nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro che mira a far luce sull’omicidio di Carmelo Polito, ucciso nel marzo del 2011 a San Gregorio d’Ippona mentre si trovava per le vie del centro in compagnia del figlioletto di 6 anni. Il Tdl di Catanzaro ha accolto un ricorso presentato dall’avvocato Anselmo Torchia, coadiuvato dall’avvocato Antonio Vitale.
In particolare l’avvocato Torchia, in una lunga discussione innanzi al TdL, ha censurato l’inattendibilità dei collaboratori di giustizia Andrea Mantella, Raffaele Moscato e Bartolomeo Arena; l’inattendibilità dei fotogrammi provenienti dalla video sorveglianza che ritraeva l’omicidio Polito mentre lo stesso camminava accanto al figlioletto; l’inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali ai sensi di una recentissima sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione. Infine all’attenzione del Tdl, l’avvocato Torchia ha sottoposto alcune sentenze passate in giudicato in precedenza non portate a conoscenza del gip che aveva firmato la misura cautelare.
Giuseppe Pannace veniva indicato quale autore materiale dell’omicidio di Carmelo Polito, mentre Rosario Fiorillo di Piscopio, alias “Pulcino”, viene ritenuto il mandante del delitto: avrebbe decretato la morte di Polito per vendicare uno schiaffetto in carcere ricevuto durante un comune periodo di detenzione.
Da ricordare che il 14 aprile scorso, nel processo con rito abbreviato per l’omicidio di Carmelo Polito è stato condannato alla pena dell’ergastolo Francesco Pannace, 34 anni, di San Gregorio, cugino di Giuseppe Pannace. Francesco Pannace è stato ritenuto uno dei sicari di Carmelo Polito.