Dall’analisi delle tracce biologiche presenti sui reperti sequestrati sulla scena dell’omicidio di Pasquale Gagliostro cl 64 avvenuto a Palmi lo scorso 2 agosto, gli inquirenti hanno raccolto determinanti elementi che fanno ritenere vicina una svolta delle indagini per la risoluzione del caso.

 

Gagliostro, noto alle cronache per il suo ruolo di affiliato alla cosca Parrello di Palmi e di collaboratore di giustizia, era stato ucciso nel proprio terreno di Palmi in contrada “Garanta”, dove il killer lo aveva dapprima attirato liberando il cavallo che l’uomo teneva legato nell’agrumeto confinante con la propria abitazione, per poi sparargli al torace e all’addome con un fucile. L’allarme era stato lanciato dalla compagna dell’uomo ma all’arrivo dei soccorsi l’uomo era ormai morto.

 

Le indagini si sono subito concentrate sulla figura della vittima, il cui passato risulta legato alla criminalità organizzata locale, sia come elemento del clan Parrello che come collaboratore di giustizia, le cui dichiarazione, anche se non sempre attendibili, sono entrate a far parte di recenti indagini contro la ‘ndrangheta reggina come “Orso” e “Alchemia”.