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Condannare i due collaboratori di giustizia Vincenzo Dedato e Francesco Amodio. È questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni al gup Giovanna Gioia nel processo con rito abbreviato per l’omicidio di Giacomo Cara avvenuto il 3 maggio 1999 a Rende.
In particolare il pm ha chiesto che a Dedato venga inflitta una condanna a 10 anni, una pena di 4 anni è stata invece sollecitata per Amodio. Si tornerà in aula il prossimo 11 aprile per eventuali repliche e sentenza.
Secondo gli inquirenti l’omicidio Cara sarebbe stato il primo della guerra di mafia che insanguinò Cosenza e il suo hinterland alla fine degli anni '90. Il sorvegliato speciale venne assassinato con dieci colpi di pistola la mattina del 3 maggio 1999, nel cantiere di una casa in costruzione, nell’area di "Piano Monello".