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Una comunità che non si rassegna, che si stringe al dolore della famiglia e degli amici di Francesco Prestia. Per il 16enne, ucciso a colpi di pistola dal suo amico e coetaneo Alex Pititto, Mileto si mobilita e prepara una fiaccolata. Un corteo silenzioso e commosso, tra lacrime e incredulità, per una tragedia che colpisce il cuore della cittadina vibonese.
Da piazza Badia verso la veglia di preghiera finale davanti alla Cattedrale con monsignor Luigi Renzo, i genitori (in foto), i parenti, tanti ragazzi e insegnanti sfilano nel ricordo di Francesco. Francesco che amava il calcio, che amava la vita. Francesco leale con gli amici, sempre pronto ad aiutare e sostenere. “Continua a brillare come solo tu sapevi fare”, lo striscione degli amici del giovane. E poi il contributo dell’Istituto “Galilei”, la cui sede a Mileto è frequentata dal fratello del sedicenne, con il messaggio rivolto ai ragazzi: “Coltivare la vita e non la morte”. La foto di Francesco capeggia sulle magliette dei partecipanti così come nei cartelloni, sugli striscioni e sui post collocati lungo le strade, sulle saracinesche abbassate degli esercizi commerciali.
Uno striscione si staglia sulla Statale 18, con la scritta "Ciao Ciccio". Posto lì, di modo che tutti quelli che transitano da quello che è anche il corso principale di Mileto possano vedere, circondato da tanti fiocchi neri in segno di lutto. A 48 ore dalla disgrazia, la comunità piange il suo giovane figlio. L'omicidio, confessato dal suo amico di sempre, Alex, mentre ancora si porta dietro dei risvolti poco chiari riguardo la dinamica e le motivazioni, ha con certezza mobilitato le coscienze dopo l'invito alla fiaccolata partito dal parroco don Mimmo Di Carlo. Domani, 1 giugno, in occasione delle esequie del ragazzo, il sindaco Domenico Antonio Crupi ha proclamato il lutto cittadino.
Il vescovo Renzo a conclusione del rosario si è rivolto alla folla: «Dobbiamo smettere di stare a guardare di fronte a questi graffi. Voi giovani – ha precisato - siete una risorsa ma spesso manca il senso della vita: dovete essere non virtuali ma virtuosi». Attimi di indicibile strazio, infine, davanti alla proiezione dei video e foto di Francesco. Visi distrutti da un dolore che non trova consolazione.