Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 23enne accusato di aver accoltellato a morte il genitore. Aveva già confessato l'aggressione durante l'interrogatorio in Procura. Il giovane da tempo soffriva di disturbi psichici
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È comparso questa mattina dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro Alessio Cosco, il 23enne arrestato lunedì pomeriggio e accusato dell'omicidio del padre, Francesco Cosco. Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, il giudice adesso dovrà pronunciarsi sull'applicazione della misura, eventualmente convalidando l'arresto in carcere eseguito dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina.
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La confessione
Alessio Cosco aveva già reso dichiarazioni al pm titolare del fascicolo d'indagine, Saverio Sapia, coordinato dal procuratore aggiunto, Giulia Pantano, che lo vede indagato per il reato di omicidio, ammettendo le sue responsabilità e confessando l'aggressione al padre, finita in tragedia. Questa mattina si svolgerà l'autopsia sul corpo di Francesco Cosco.
L'autopsia
L'esame autoptico, affidato ad Isabella Aquila, dovrà confermare le cause della morte avvenuta, come emerso da una prima ispezione cadaverica, come conseguenza delle quattro coltellate infertegli dal figlio. La difesa di Alessio Cosco, affidata all'avvocato Luigi Falcone, ha nominato un consulente che assisterà all'esame autoptico.
Raptus omicida
Ancora al vaglio degli inquirenti le ragioni che hanno scatenato il raptus omicida. Da una prima ricostruzione, Alessio avrebbe avuto un diverbio con il padre sfociato poi nell'aggressione mortale a cui avrebbe assistito inerme anche la madre del giovane che avrebbe poi allertato i soccorsi. Quel che è certo è che il 23enne soffriva da tempo di disturbi psichici.