VIDEO | Il presidente della Regione ha impegnato tutte le risorse disponibili dell'ex art. 20 destinandole agli interventi che Palazzo Chigi voleva realizzare con il Pnrr. Finanziamenti destinati alle progettazioni degli ospedali di Vibo Valentia e Gioia Tauro
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Non c'è nulla di casuale nell'accelerazione impressa dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che in serata ha licenziato un dca che impegna tutte le risorse residue e ancora disponibili sulla linea di finanziamento dell'edilizia sanitaria; il famoso ex art. 20 divenuto celebre alle recenti cronache per via del taglio delle risorse del Pnrr disposto per decreto dal Governo.
La rimodulazione della discordia
La rimodulazione che ha spostato, appunto, gli interventi di ammodernamento degli ospedali sulle risorse dell'edilizia sanitaria, ha fatto infuriare tutte le Regioni, nessuna esclusa, inducendo lo stesso presidente della Regione a paventare le proprie dimissioni da commissario ad acta. Stasera lo strappo finale messo nero su bianco, dopo l'ultimatum giunto ieri dalla Conferenza delle Regioni con l'avvertimento di rivolgersi alla Corte Costituzionale.
Il blocco dei fondi
A 171 milioni e mezzo di euro ammontavano i residui ancora disponibili per la Calabria sulla linea di finanziamento che il Governo aveva intenzione di usare a copertura degli interventi inizialmente previsti nel piano complementare nazionale. Fondi da cui adesso non si potrà più pescare perché riprogrammati sulla base delle esigenze più volte espresse dal presidente della Regione.
I nuovi ospedali
La priorità era e resta il completamento delle progettazioni e l'avvio dei cantieri dei tre nuovi ospedali. Ed è quanto si legge nel decreto vergato in serata, i 171 milioni sono stati spalmati per l’approvazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale di Vibo Valentia (30 milioni) e per l’approvazione del progetto definitivo del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro (141 milioni e mezzo) «in coerenza con la nuova programmazione della rete ospedaliera» conclude la relazione di accompagnamento del decreto.
Gli interventi a rischio in Calabria
In Calabria gli interventi messi a rischio dalla rimodulazione voluta dal Governo sono sette, tutti in fase di progettazione avanzata. Si tratta, nello specifico, della misura per la messa a norma sotto il profilo sismico di presidi ospedalieri, alcuni costruiti anche alla fine degli anni Trenta dello scorso secolo. Ad esempio, un vecchio plesso afferente all’ospedale Annunziata di Cosenza con un finanziamento previsto di 15 milioni di euro e l’edificio ospedaliero delle malattie infettive, costo dell’intervento di riqualificazione: tre milioni e mezzo.
Nell’elenco figurano anche i presidi ospedalieri di Lamezia Terme (18 milioni) e di Soverato (5 milioni). Oltre 5 milioni e mezzo, poi, erano previsti per la riqualificazione degli ospedali di Praia a Mare e San Giovanni in Fiore, e un milione per quello di Trebisacce. In totale la rimodulazione riguarda 56 milioni di euro.