La smentita

Occhiuto: «Nessuna divisione in Forza Italia ma l’autonomia differenziata è un cattivo affare per il centrodestra»

Il presidente della Regione Calabria torna sull'approvazione della legge e precisa: «Ho posto un problema che dovrebbe riguardare tutto il centrodestra»

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di Luana  Costa
19 giugno 2024
16:11

Nessuna scalata al partito, nessuna frizione all'interno di Forza Italia. A margine di un incontro con i sindacati, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, torna sull'approvazione della legge sull'autonomia differenziata smentendo le recenti indiscrezioni di stampa che lo avevano descritto in una posizione di contrapposizione con il segretario del partito azzurro e impegnato in una lotta interna al partito.

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«Se non ci fosse stato Tajani il mio partito, Forza Italia, oggi non sarebbe al 10%. Tajani ha la responsabilità di tenere unito il Governo perché è vicepresidente del Consiglio quindi nessuna divisione all'interno di Forza Italia. Ho posto un problema che dovrebbe riguardare complessivamente il centrodestra. L'approvazione di questa riforma, con questa modalità, credo che non sia un bell'affare per il centrodestra complessivamente inteso».


Ritornando sul tema caldo dell’autonomia differenziata ha precisato ancora: «Per me è molto più complesso perché io sono un presidente di Regione comunque del centrodestra e sono un dirigente nazionale del centrodestra. Per me è molto più complicato assumere posizioni come quelle che ho assunto ma sono innanzitutto il presidente della Calabria e dei calabresi». Nel merito ha poi aggiunto: «Questa riforma doveva riguardare l’autonomia differenziata ma anche il superamento della spesa storica attraverso il finanziamento dei lep e la perequazione. Mi pare, invece, che per il modo in cui si è proceduto all’approvazione di questa riforma, di notte e di fretta, sembri più una bandierina da dare ad una forza politica che una riforma capace anche di superare il divario tra le regioni del sud e del nord».

Il riferimento è evidentemente alla Lega, forza politica che ne ha perorato la bontà e spinto per una rapida approvazione. «Io non ho mai sostenuto che questa legge sia “spacca Italia” perché è una possibilità già offerta dalla costituzione ma che per il sud sarebbe stato molto più utile se attraverso questa discussione si sarebbe arrivati al finanziamento dei lep. Vorrei ricordare che un lep recentemente definito, quello degli asili nido, che infatti ha visto molte più risorse al sud di quanto non avveniva in passato, quindi se ci fossero state le risorse per finanziare i lep il sud avrebbe fatto un affare».

Eppure le risorse ancora non ci sono, ha quindi precisato il presidente della Regione: «E poi c’erano alcune questioni che andavano approfondite, come la valutazione d’impatto sulle materie non lep. Ad esempio, sul commercio estero, cosa succede agli agricoltori calabresi che esportano le loro merci se 5 o 6 regioni diventano autonome? Ne hanno un vantaggio o uno svantaggio? Non lo sappiamo».

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«Secondo me c’erano anche i tempi – ha quindi aggiunto – perché nessuno vuole mettere in discussione il programma del centrodestra ma nel programma del centrodestra oltre a questa riforma c’è quella del premierato e la giustizia. Queste vedranno la luce tra tanti mesi e quindi non si capisce perché si doveva arrivare ad una approvazione così repentina che se invece fosse stata maggiormente discussa e presentata al Paese come meno divisiva forse sarebbe stata anche maggiormente compresa dai cittadini del sud».

In ordine alle contestazioni che si sono levate dalle opposizioni e in particolare dal Partito Democratico che ha accusato il presidente di Regione di aver adottato un atteggiamento ambiguo rispetto alla riforma ha chiarito: «Il Pd fa politica, io invece cerco di svolgere un’azione all’interno della mia coalizione. Devo dire che il Pd ha avuto in Calabria tanti presidenti in passato, ha ancora tanti dirigenti nazionali, deputati e senatori e io verifico che l’unica voce che dalla Calabria si leva è quella del presidente della Regione, quindi ogni tanto dovrebbero anche ringraziare se dà protagonismo alla loro regione e alla Calabria».

Giornalista
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