Nella tenuta agricola di Patrizia Rodi Morabito erano in molti per ripiantare e sostituire gli alberi secolari distrutti qualche giorno fa. Nel 2000 un incendio danneggiò la sua azienda, poi animali uccisi e impianti manomessi. «Facciamoci sentire, non diamogli spazio»
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«Sorridiamo, ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti. Continuiamo a lavorare, rivolgerci alle forze dell'ordine, e lunedì mattina saremo di nuovo qui». È questa la risposta che dà Patrizia Rodi Morabito, in seguito al vile atto vandalico che ha subito giorni addietro: alcuni ulivi di oltre 400 anni della sua tenuta agricola di Rosarno sono stati bruciati e tagliati.
Nel mirino | Alberi secolari tagliati e dati alle fiamme, atto vandalico ad azienda di Rosarno
L'imprenditrice agricola, dirigente di Coldiretti e vicepresidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, dai valori ben saldi, non si fa piegare dall'atto intimidatorio. Ha denunciato tutto ai carabinieri, e nel contempo sta ricevendo numerosissimi attestati di solidarietà. Una prova di vicinanza concreta, l'imprenditrice l'ha ricevuta in mattinata presso i terreni della propria azienda Tenuta Badia. L'organizzazione produttori agricoli della Piana "Pianagri" di cui è socia, in collaborazione con l'Associazione politica culturale "Risorse" di Taurianova della presidente Noemi Asciutto, ha ripiantato simbolicamente dei nuovi ulivi al posto di quelli distrutti.
Sono stati scelti esemplari di ulivo bianco, piante dal significato importante di purezza e fede, con cui in passato si preparavano oli sacri utilizzati per vari atti di culto religioso. Moltissimi i presenti a fornire il proprio sostegno: amici, dipendenti, carabinieri, esponenti di Confagricoltura, Coldiretti, Camera di commercio, il parroco del Duomo di Rosarno Salvatore Larocca, la Legacoop Calabria con il presidente Lorenzo Sibio, AnpanaGepa l'associazione di guardie ecozofile con il presidente della sezione Gioia Tauro - Rosarno Domenico Greco e il comandante interregionale Egidio Tarsia, Grace D'Agata di Flc Reggio Calabria e il consigliere di opposizione del comune di Rosarno Cosma Ferrarini.
«Cominciamo a farci sentire sul territorio, a trovare una via che non sia del silenzio - ha esortato Patrizia Rodi Morabito -. Chi viene colpito cominci a parlare, così possiamo depotenziare il problema. Tra 400 anni, qualcuno guardando gli ulivi piantati oggi si ricorderà che abbiamo lavorato per bonificare il territorio».
Sincero sostegno durante la mattina è stato manifestato da Leandro Caccamo, presidente di Pianagri e tra gli ideatori dell'iniziativa: «Sei dalla parte del giusto. Quando succedono queste cose le persone tendono a nascondersi, invece noi facciamo l'opposto portando alla luce per creare un gruppo di solidarietà. È una spinta per ripartire e non far sentire soli. Quelli subiti, sono atti intimidatori con la funzione di farti stancare, con l'obiettivo di questi individui magari di voler acquisire l'azienda o altro. Il primo strumento di difesa è non dare importanza e non riconoscere il nemico, così comprende che le sue losche pratiche non attecchiscono».
Patrizia Rodi Morabito è un'esperta di agroecologia, la sua azienda si occupa di agrumi, ulivi e marginalmente di Kiwi. Le vessazioni che subisce sono ricorrenti, con episodi di animali uccisi, impianti di irrigazione e lucchetti manomessi, ecc. L'azienda nel 2000 fu sottoposta a danneggiamenti cospicui, con un incendio doloso che distrusse l'oleificio, la carpenteria e gli uffici. L’imprenditrice dopo anni è ritornata a Rosarno, dal 2012, per gestire i terreni di famiglia, e con garbo, tenacia, fierezza, sta dimostrando grandi capacità di affrontare e superare le difficoltà di questa amara e, allo stesso tempo, meravigliosa Calabria.