A Villa San Giovanni ha preso il via questa mattina intorno alle 9.30 la manifestazione “No Ponte”, la prima in Calabria dal 2009. La partenza del corteo da piazza Valsesia, con il percorso dei manifestanti, come ha spiegato Tonino Pentimalli, del Comitato No ponte di Villa San Giovanni, che si snoderà per le strade cittadine per finire sul lungomare Fata Morgana e raggiungere il punto di arrivo in piazza Chiesa di Cannitello dove sono attesi gli interventi finali.

Durante il percorso, inoltre, due cortei di manifestati si uniranno a Villa San Giovanni: si tratta di quello villese e quello in partenza da Messina per dare vita a un sit-in pacifico voluto per ribadire la contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.  Migliaia sono i partecipanti previsti e tante le partecipazioni confermate da parte di politici, associazioni di categoria, sindacati e soprattutto ambientalisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ore 13.05 - Tridico (M5S): «Ponte inutile fino a quando serviranno 5 ore per raggiungere Villa dalla provincia di Cosenza»

«Questa è la nostra terra. Questo è il nostro mare. E sappiamo che in questa terra, in questo mare anche le condizioni tecniche di sostenibilità non ci sono per mantenere il Ponte». Così Pasquale Tridico, candidato alle Europee del M5S, durante la manifestazione No Ponte di Villa San Giovanni. L’ex presidente dell’Inps evidenzia che «in Calabria e in Sicilia la priorità sono le strade che non ci sono. Io vengo da un paese della provincia di Cosenza. Mi sono messo stamattina sulla statale 106, ci ho messo cinque ore per arrivare qui. Il governo invece ha deciso di spendere 15 miliardi di euro in qualcosa che non serve: perché il Sud ha bisogno di infrastrutture, di sanità e di trasporto, non di mezzi simbolici che servono probabilmente soltanto a Salvini per far vedere che non è soltanto interessato a distruggere l'Italia con l'autonomia differenziata».

Ore 11.15 - Giusy Caminiti (Villa San Giovanni): «In questa piazza c’è anche il Sì a uno sviluppo diverso»

Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni, è in prima fila nel corteo che attraversa la città per manifestare per il No al Ponte sullo Stretto. Dopo una prima fase che definisce «di attesa coerente», Caminiti ha rotto gli indugi: «Dopo aver visto le carte abbiamo detto chiaramente che la nostra sarebbe stata una posizione di contrarietà a questo progetto. Lo abbiamo detto chiaramente e voglio sottolineare che in questa piazza non ci sono frizioni anche se ci sono diverse sfumature di No, mi auguro che ci siano anche tanti Sì venuti ad ascoltare le nostre ragioni». Caminiti dice che «questa è anche una piazza di tanti Sì: a uno sviluppo diverso, alla sostenibilità, alla sanità, ai trasporti. E tanti Sì anche per Villa San Giovanni, quelli che ribadiremo in piazza a Cannitello». La sindaca vede con favore le class action che si organizzano contro il progetto («è l’esercizio di un diritto») e annuncia le prossime iniziative: «Il Comune di Villa San Giovanni, insieme alla Città metropolitana di Reggio Calabria e al Comune di Messina, ha fatto una precisa richiesta: una sospensione della Conferenza dei servizi. Richiesta che ha fondamento giuridico e anche un sapore politico: gli enti stanno chiedendo di avere più tempo per presentare osservazioni al ministero delle Infrastrutture. La stessa Stretto di Messina ha chiesto tempo fino al 12 settembre per presentare le integrazioni chieste sul progetto».

Ore 11.05 - Il sindaco di Catanzaro Fiorita rilancia l’idea del referendum sul Ponte

Alla partenza del corteo c’è, assieme al sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, anche il primo cittadino di Catanzaro Nicola Fiorita. Fiorita è stato tra i primi ad aderire alla manifestazione: «È importante - dice ai microfoni di LaC - esserci perché la scelta di realizzare il Ponte investe tutta la regione e non soltanto l’area dello Stretto. Ho sempre detto che sarebbe importante e giusto ascoltare i cittadini calabresi e rimettere a loro la decisione perché si tratta di un’opera che mette le mani in tasca a calabresi e siciliani e drena risorse che potrebbero essere utilizzate in maniera diversa. Al di là del No, la mia presenza è una richiesta forte: utilizziamo il referendum per permettere alla popolazione di decidere se il Ponte è la priorità per la Calabria».

Ore 10.55 - Mimmo Lucano: «Il popolo non vuole il Ponte»

Berretto No Ponte in testa, anche Mimmo Lucano partecipa alla manifestazione. Il candidato di Avs alle Europee spiega che «ci sono tanti motivi per dire No al Ponte, un’opera devastante dal punto di vista ambientale perché deturpa uno dei siti più belli del Mediterraneo». A chi dice che sono i cittadini a volere il Ponte, Lucano risponde «non ho mai saputo di un corteo che manifestasse per il Sì. Il popolo non vuole quest’opera: non dobbiamo rassegnarci».

Ore 10.50 - Sposato e Gesmundo (Cgil): «Il Ponte rischia di radere al suolo Villa San Giovanni e Messina»

Sventolano nel corteo di Villa San Giovanni le bandiere della Cgil. Il segretario generale del sindacato calabrese Angelo Sposato ribadisce la posizione sul Ponte: «Il Paese in questo momento ha bisogno di altre infrastrutture. Calabria e Sicilia hanno problemi molto importanti sui temi di sviluppo e demografia. Si rischia di buttare 15 miliardi che non ci sono per un’infrastruttura che non ha un progetto e rischia di radere al suolo Villa San Giovanni e Messina». Pino Gesmundo, segretario confederale nazionale, conferma la linea del sindacato: «Dobbiamo fare in modo che il Mezzogiorno esprima le proprie potenzialità: qui si sprecano risorse per un’opera inutile».

Ore 10.40 - Anna Laura Orrico (M5S): «Il Ponte è inutile e ci è già costato 3 miliardi»

Il No al Ponte sullo Stretto arriva (anche) da Anna Laura Orrico, parlamentare del M5S in piazza a Villa San Giovanni: «È un’opera non prioritaria rispetto alle reali urgenze infrastrutturali della Calabria e della Sicilia, due regioni che sono ai margini dell’Europea. È costato già tre miliardi di euro». La deputata cosentina fa qualche esempio: «1,2 miliardi sono stati deliberati dal governo Monti, 700 milioni sono stati spesi da questo governo per pagare i debiti della società Stretto di Messina e altre 370 milioni sono stati pagati per rimpinguare il capitale di questa società. È un’opera dannosa: decine di famiglie perderanno la casa e anche tante aziende verranno espropriate. Combatteremo questa opera finché avremo fiato in corpo».

10,15 - Bonelli (Avs): «Pronto un terzo esposto contro il Ponte»

C’è anche il parlamentare di Avs Angelo Bonelli alla manifestazione No Ponte di Villa San Giovanni. Il deputato ha annunciato dai microfoni di LaC la sua decisione di presentare un terzo esposto contro la mega opera alla Procura europea: «Riteniamo che i fondi Ue siano utilizzati in maniera impropria».

Ore 9.45 - Cordova (No Ponte): «Miliardi gettati via per un’opera inutile»

Giovanni Cordova, docente di Antropologia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è una delle anime della rete No Ponte: «La Calabria e la Sicilia - dice ai microfoni di LaC - non vogliono il Ponte. Anche se non verrà mai realizzato perché non poggia su una base progettuale realistica sta già drenando risorse che erano state messe a bilancio per altro e sono state distratte per realizzare qualcosa che non serve. Quest’opera presenta è inutile e ci fa tornare indietro di decenni rispetto alle politiche di sviluppo. Il territorio merita ben altro».

Ore 9.35 - Notarianni (Wwf): «Chiederemo al Tribunale delle imprese di fermare il progetto del Ponte»

L’avvocato del Wwf Aurora Notarianni, in piazza a Villa San Giovanni per la manifestazione No Ponte, rilancia la sottoscrizione di una class action contro la realizzazione della mega opera: «Partiremo prestissimo e chiederemo al Tribunale delle imprese di Roma di far cessare la condotta illecita della società Stretto di Messina che piuttosto che pensare alla tutela del territorio pensa a monitoraggi e analisi che non hanno senso. La relazione di aggiornamento al progetto richiama i temi che risalgono al 2011: gli aggiornamenti ne occupano una minima parte e sono finti. Chiederemo al Tribunale di Roma di disapplicare il decreto Ponte o di mandare gli atti alla Corte costituzionale».

Ore 9.25 - A Villa San Giovanni anche Sandro Ruotolo 

Presente a Villa anche Sandro Ruotolo, candidato alle prossime Europee: «Siamo qui per dire No a una vecchia opera, Il Sud e la Calabria hanno bisogno di altre infrastrutture. Abbiamo questioni sociali enormi su cui investire soldi, a partire dalla sanità pubblica. Investiamo bene i soldi pubblici. Abbiamo bisogno di infrastrutture serie. Il Ponte porterebbe povertà per il Mezzogiorno e ricchezza per i soliti noti»