«Chiedo pietà ai familiari delle vittime a cui ho causato troppo male. Da quando sono diventato padre ho capito cosa ho fatto. Vedendo le mie figlie che mi chiamano papà, quando rientro a casa, mi sono reso conto che non riesco a guardarle in faccia. Per questo non chiedo perdono perché sarebbe troppo poco e non mi sono perdonato nemmeno io stesso per quello che ho fatto».


Sono le prime parole di Consolato Villani al processo “‘Ndrangheta stragista”. Villani, oggi pentito, è l'autore materiale degli agguati ai carabinieri e del duplice omicidio Fava Garofalo. Questa mattina sta deponendo in aula dove sono imputati Rocco Santo Filippone e Giuseppe Graviano, quali mandanti degli attacchi che s'inquadrano nella strategia stragista di ndrangheta e cosa nostra.