Il Tdl di Reggio Calabria ha scarcerato Giovanni Fiordaliso, ingegnere coinvolto nella maxioperazione della Dda reggina denominata Waterfront. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dai legali di Fiordaliso, gli avvocati Antonio Managò e Marco Gemelli.

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che aveva annullato l’ordinanza di arresto, anche il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria si è espresso sostenendo l’assenza di gravità indiziaria per assenza dei gravi indizi di colpevolezza ed ha quindi escluso che ci sia stato un patto corruttivo Fiordaliso e un imprenditore.

L’ordinanza e con essa le accuse mosse nei confronti dell’ingegnere sono cadute grazie alle indagini difensive, le quali hanno dimostrato che il lavoro svolto dall’ingegnere Fiordaliso (project manager ed ex dirigente Anas) durante l’esecuzione di alcuni lotti della A3 Sa-RC è stato corretto e nel pieno rispetto del contratto. Il manager è indiziato di aver agevolato l’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa, a fronte di profitti e utilità di vario genere ricevuti quale contropartita.