‘Ndrangheta a Lamezia: chiamarsi Cappello e taglieggiare un parrucchiere

Giuseppe Cappello è accusato di aver costretto il titolare di una parruccheria per uomo a tagliargli gratis i capelli per dieci volte estorcendogli 100 euro
di Giuseppe Baglivo
28 giugno 2017
14:26

C’è chi pretendeva pranzi gratis dai ristoranti, chi preferiva ritirare carne e pesce senza pagare e chi aveva preso di mira il titolare di una parruccheria per uomo a prestare in suo favore la propria opera, consistente in dieci tagli di capelli per un valore di 100 euro, senza corrispondergli il dovuto e quindi a titolo estorsivo. Secondo la Dda di Catanzaro, per curare la propria cute, il 33enne Giuseppe Cappello, alias “Cutulicchio”, non si sarebbe fatto scrupolo ad approfittare della propria forza intimidatrice, dei trascorsi malavitosi e dell’appartenenza al clan Giampà per usufruire delle prestazioni professionali di un parrucchiere.  

 


Una situazione che avrebbe provocato lo sdegno di altri presunti esponenti della cosca Giampà come Gianluca Notarianni e Saverio Giampà i quali, appreso il comportamento di Giuseppe Cappello – che indicavano nella gerarchia criminale quale uomo di fiducia di Pasquale Notarianni –, si ripromettevano di aiutare l’amico parrucchiere ammonendo Cappello per i tagli di capelli gratis.

 

Il parrucchiere, dal canto suo, avrebbe confidato a Gianluca Notarianni le vessazioni subite da Giuseppe Cappello, raccomandandogli però di non parlare con nessuno per evitare ulteriori problemi. Un “vizio”, quello di “Cutulicchio” di farsi tagliare i capelli gratis, che gli costa ora l’accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

 

Giuseppe Baglivo

Giornalista
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