Si tratta di Antonio e Cesare Muto, i quali avrebbero legami con la cosca Grande Aracri. Il primo dei due è stato condannato con sentenza irrevocabile nell’ambito del processo Aemilia per associazione di tipo mafioso, truffa ed estorsione
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Emilia hanno sequestrato beni per un valore di circa 10 milioni di euro ai fratelli Antonio e Cesare Muto. Il primo dei due è stato condannato con sentenza irrevocabile nell’ambito del processo Aemilia per associazione di tipo mafioso, truffa ed estorsione, tutti reati aggravati dall’art. 416 bis.1 c.p., in quanto appartenente al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR).
L’esecuzione ha interessato le province di Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone, ed ha comportato il sequestro di: 5 aziende operanti nel settore degli autotrasporti ed immobiliare, del valore complessivo di 3 milioni di euro; 6 immobili acquistati ad un prezzo complessivo di 3 milioni euro; 92 veicoli acquistati ad un prezzo complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro; 18 rapporti bancari le cui giacenze complessive sono tuttora ignote.