Ci sono anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Giampà, 37 anni, di Lamezia Terme, figlio di Francesco Giampà, alias “Il Professore”, fondatore storico dell’omonimo clan, alla base dell’impalcatura accusatoria dell’inchiesta “Costa pulita” che ha colpito i clan vibonesi. Accanto a lui, le accuse del collaboratore Guglielmo Capo, 34 anni, soggetto proveniente dal napoletano ma ritenuto contiguo al clan dei Giampà.

 

Giuseppe Giampà individua sul territorio di Briatico l’esistenza di una cosca guidata dagli Accorinti, con il capo che viene indicato quale socio della struttura ricettiva denominata “Green Garden”, nonché gestore di una società di navigazione.

 

Gravato da precedenti penali e di polizia, Guglielmo Capo viene indicato dagli inquirenti come “soggetto contiguo al clan lametino dei Giampà”. Soggetto attivo in particolare nel traffico di stupefacenti su vasta scala tra la Campania e la Calabria, nel corso di un’escussione ad opera dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia ha riconosciuto in foto tre persone: Giuseppe Garrì (cl.’72) di San Costantino di Briatico, detto “Peppe u Papa”, coinvolto nell’inchiesta “Costa pulita”; Antonio Accorinti, 37 anni, di Briatico, pure lui coinvolto nell’inchiesta “Costa pulita”, figlio del presunto boss Antonino Accorinti (sotto in foto i due Accorinti); Vincenzo Franco Accorinti, 57 anni, fratello di Antonino Accorinti e già vicesindaco del Comune di Briatico nell’amministrazione del 2002 guidata dall’allora sindaco Costantino Massara poi sciolta nel 2003 per infiltrazioni mafiose.

 

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