Avrebbero costretto un commerciante di Lamezia Terme a versare loro una somma di denaro. Michele Bentornato, di 36 anni, e Vincenzo Tino Giampà, di 53, ritenuti contigui alla cosca Giampà, sono stati arrestati alle prime luci dell'alba dagli agenti del Commissariato di Ps di Lamezia Terme e dalla Squadra mobile di Catanzaro, con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Gli arresti sono stati disposti dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo diretta dal Procuratore Nicola Gratteri. Le indagini che hanno portato alla richiesta di misure cautelari eseguite in mattinata, fanno seguito ad attività investigative svolte anche con l'attivazione di diversi presidi tecnici e che lo scorso 3 agosto avevano portato all'arresto in flagranza di Michele Bentornato sorpreso in flagranza con 400 euro nascosti in una scatola appena ricevuta dalla vittima.

Dalle indagini è stato accertato, in particolare, che Bentornato ha svolto attività di intermediario ed esattore dell'attività estorsiva su mandato di Vincenzo Tino Giampà al quale è stata contestata anche l'aggravante di aver commesso il reato pur essendo sottoposto alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza speciale di Ps. Secondo quanto appurato dagli investigatori, gli esponenti della cosca Giampà, dopo un periodo di detenzione, avrebbero ripreso le attività estorsive a carico di esercenti commerciali che hanno sede in zone "storicamente" sotto il controllo della loro consorteria. A Bentornato il provvedimento di custodia cautelare è stato notificato in carcere dove si trova ristretto, mentre Giampà è stato tratto in arresto nella propria abitazione.