Il gip di Milano Paolo Guidi non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per le 3 persone fermate mercoledì scorso con le accuse di estorsione, usura e violenza privata nell'ambito dell'indagine sulla bomba esplosa davanti a una palazzina a Pioltello il 10 ottobre scorso.

 

Secondo il giudice, che aveva interrogato mercoledì pomeriggio gli indagati nel carcere di Opera, non sussiste il pericolo di fuga con cui il pm della Dda Paolo Storari aveva motivato il fermo ma Manuel Manno, appartenente alla nota famiglia di 'ndrangheta, Fabrizio Gambardella e Francesco Pentassuglia devono restare in carcere per i pericoli di inquinamento probatorio e reiterazione del reato. Nel decreto di fermo, il pm sosteneva che Manno, difeso dall'avvocato Mirko Perlino, fosse in procinto di fuggire in Thailandia col pretesto di una vacanza.

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Le dichiarazioni rese dall'imputato durante l'interrogatorio di convalida hanno invece dimostrato che non fosse sua intenzione fuggire, come testimoniato anche dal biglietto per il volo di ritorno gia' acquistato. Il decreto di fermo era arrivato in seguito allo sviluppo delle indagini dopo l'arresto di Roberto Manno, cugino di Manuel, e alle dichiarazioni durante l'incidente probatorio dei genitori dell'operaio ecuadoriano considerati dalla Procura i 'bersagli' della bomba perche' il figlio, nel frattempo tornato al suo Paese, non era stato in grado di onorare un debito con Roberto Manno. Le nuove accuse non riguardano direttamente la bomba, che porto' all'evacuazione della palazzina dove viveva la famiglia ecuadoriana, ma episodi di intimidazione e usura. (AGI)