Un blitz della Polizia è in corso in diverse regioni italiane contro presunti appartenenti alla cosca Molè, una delle storiche famiglie di 'ndrangheta: sono oltre cento le misure cautelari chieste e ottenute da tre procure distrettuali antimafia, quelle di Milano, Firenze e Reggio Calabria

Al centro dell'indagine, nel corso della quale è stata sequestrata anche una tonnellata di cocaina proveniente dal Sudamerica, la cosca della Piana di Gioia Tauro, le sue ramificazioni in Lombardia e Toscana e le proiezioni all'estero. Gruppi che, seppur dotati di una certa autonoma, operavano in stretta sinergia.

I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, autoriciclaggio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, produzione, traffico e cessione di sostanze stupefacenti, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione

Oltre alle decine di ordinanze a carico di capi e gregari delle ‘ndrine della piana di Gioia Tauro, si sta procedendo anche al sequestro preventivo di aziende, beni immobili, terreni e rapporti finanziari. Tra i beni finiti sotto chiave in Lombardia (per un valore complessivo di 2,2 milioni di eruro), un'azienda del Comasco che opera nel settore logistico e per la quale è già stato nominato un amministratore giudiziario. Nella sola Lombardia sono stati eseguiti 54 fermi, si tratta di persone di origine calabrese provenienti dalla piana di Gioia Tauro, mentre a Reggio Calabria le misure in esecuzione sono 36.

A condurre le indagini sono state le squadre mobili di Reggio Calabria, Milano, Firenze e Livorno, coordinate dal Servizio centrale operativo della Polizia. Al filone milanese dell'inchiesta ha lavorato anche il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Como

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