Arresti nel Crotonese: nomi eccellenti a disposizione del clan che controllava Cutro

VIDEO | È quanto emerge dall'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Crotone e coordinata dalla Dda di Catanzaro. In carcere un cardiologo, un imprenditore e il presidente del Consiglio di amministrazione della Bcc del Crotonese. Indagati anche Nicola Adamo e Giuseppe Tursi Prato

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15 gennaio 2020
07:37

Associazione di tipo mafioso, estorsione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, tutti aggravati dalle modalità mafiose: questi i reati contestati a tre persone destinatarie di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguito dalla Guardia di Finanza di Crotone con il concorso del Nucleo Speciale Polizia Valutaria ed emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri.

Gli arrestati

Si tratta di:

- Alfonso Sestito, medico cardiologo, esercente l’attività nel Policlinico Gemelli di Roma
, nonché negli studi medici allocati in Roma, Reggio nell’ Emilia e Cutro; 

- Ottavio Rizzuto,attuale presidente del Consiglio di amministrazione della Banca Credito Cooperativo del Crotonese e già drigente Area Tecnica nel Comune di Cutro dal 2007 al 2015;

- Rosario Le Rose, imprenditore cutrese.

- Nei confronti di Nicolino Grande Aracri, alias “Mano di gomma”,capo del locale di ‘ndrangheta di Cutro e capo crimine della provincia, attualmente detenuto in regime di 41 bis presso la casa circondariale “Opera” di Milano è stato notificata l’informazione di garanzia.


Le indagini hanno accertato come negli anni il locale di ‘ndrangheta capeggiato dal Nicola Grande Aracri abbia esercitato la sua influenza sul comune di Cutro gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico. L’attività investigativa ha fatto emergere l’appartenenza e le relazioni massoniche di alcuni fra gli indagati.

Rizzuto e i favori all'imprenditore

Figura centrale di questa metastasi criminale era rappresentata da Ottavio Rizzuto il quale, dal 2007 al 2015 ha ricoperto la funzione di dirigente Area tecnica nel Comune rivestendo al contempo l’attuale carica di presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo del Crotonese.  I Finanzieri di Crotone e gli uomini del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito una serie di perquisizioni nella sede legale della banca la Bcc del Crotonese nel capoluogo e nelle filiali di Cutro e di Isola di Capo Rizzuto.

Il quadro probatorio acquisito consente di far luce sulle agevolazioni e i favoritismiche Rizzuto ha effettuato a vantaggio delle cosche di ‘ndrangheta locali in ragione delle funzioni ricoperte nel tempo, con particolare riferimento all’imprenditore Rosario Le Rose, il quale, attraverso l’attività commerciale Idro Impianti Srl è risultato essere affidatario di tutte le commesse del comune di Cutro, dal 2007 al 2015, operando in sostanziale regime di monopolio.

Il ruolo del cardiologo

Le complesse attività d’indagine poste in essere consentono, altresì, di qualificare quale terminale economico della locale di ‘ndrangheta Grande Aracri il medico cardiologo Alfonso Sestito (ora sospeso dal Policlinico), il quale ha effettuato investimenti di natura imprenditoriale in esecuzione di un programma associativo deliberato dal boss, volto ad assicurare il controllo sui villaggi turistici, ricadenti nell’area geografica di influenza criminale della locale, attraverso la diretta gestione di servizi condominiali essenziali per le strutture turistiche ovvero assumendone la formale titolarità.

Per raggiungere tali scopi sono state costituite ad hoc e utilizzate dall’associazione criminale le società “Camelia S.r.l.” e “Domus Re Consulting S.r.l.”, entrambe rappresentate da Giancarla Sestito, moglie del cardiologo Alfonso.

Le attività economiche sono state sottoposte a sequestro unitamente alla “Idro Impianti Le Rose S.r.l.”, quali aziende, strumentali alle attività delittuose dell’associazione mafiosa di matrice ‘ndranghetista indagata.

I finanzieri che svelavano le indagini

Ulteriori elementi probatori tratti dall’indagine, afferiscono condotte delittuose attuate da quattro appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, in servizio e in congedo, che, attraverso l’abusiva consultazione delle banche dati in uso al Corpo, attingevano informazioni riservate ovvero coperte dal segreto istruttorio in favore di terzi soggetti, provvedendo ad informarli su attività di polizia giudiziaria o economico finanziaria in itinere, compiendo, altresì, gravi omissioni, non denunciando reati in corso di attuazione ovvero fatti suscettibili di approfondimenti investigativi.

 

Nel corso delle indagini sono stati acquisiti elementi relativi a un traffico di influenze illecite. Asse di congiunzione fra i diversi ambienti della società calabrese era proprio il presidente della banca Bcc del Crotonese Rizzuto Ottavio.

Indagati Adamo e Tursi Prato

Informazioni di garanzia sono state notificate a Nicola Adamo (ex vice presidente della Regione Calabria) e Giuseppe Tursi Prato (ex consigliere della Regione Calabria della V Legislatura regionale, già condannato nel 2004 per vari reati fra cui quello di associazione mafiosa).

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Sequestro beni per 15 milioni

Sottoposti a sequestro 4 attività economiche e relativi compendi aziendali, 83 beni immobili, 16 autovetture, depositi bancari, polizze assicurative, per un valore di oltre 15 milioni di euro.

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