I carabinieri di Venezia, coordinati dalla Dda della procura lagunare, hanno sgominato un gruppo ritenuto vicino alla 'ndrangheta che, dopo aver acquisito aziende in crisi e averle intestate a prestanome, le usava per truffare fornitori e banche.

 

L'indagine, all'interno di una più ampia su infiltrazioni di stampo mafioso nel tessuto economico del Nord Italia, riguarda reati che vanno dalla violenza aggravata dal metodo mafioso alla truffa, oltre a bancarotta fraudolenta, ricettazione e riciclaggio, con un 'giro d' affari' stimato attorno ai 12 milioni.

 

 

L'indagine dei carabinieri di Venezia ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di circa 60 persone. Le imprese truffate sono oltre 150, e hanno subito danni attorno ai 5 milioni di euro. Il lavoro dei militari e della procura di Venezia ha permesso di individuare numerose società e imprese individuali nel mirino del gruppo criminale, che venivano utilizzate per attuare truffe ai danni di imprenditori attivi nel resto d'Italia, tranne in Calabria, dove invece arrivavano i beni acquisiti in modo illecito. Le ditte acquisite venivano poi portate al fallimento.

 

(Agi)